Apparenza e verità. Due regni opposti, due linee che non si incontrano mai. O sì? Cosa c’è di una nell’altra e viceversa?
Quella di Alexandre Postel è un’opera prima di straordinaria forza, un vero e proprio pugno nello stomaco, a tratti. Un uomo discreto – come vuole il titolo italiano che traduce il francese effacé, scialbo, incolore e, in senso figurato, riservato – è il protagonista, suo malgrado, di un eclatante caso giudiziario di pedopornografia, scoppiato a causa di centinaia di immagini scaricate da internet e ritrovate sotto forma di “file fantasma” sull’hard disk dell’ignaro professore di filosofia.
Un’accusa infamante che devasta e sconvolge la vita di una persona forse più esposta di altri a simili accuse – una persona che vive immersa nella sua solitudine, con una famiglia lontana, senza relazioni. Una persona che sembra aver cancellato la parola amore dalla sua vita, così come qualsiasi impulso romantico o sessuale.
Vive per il suo lavoro, Damien North – o meglio, vive all’ombra di una tranquillità un po’ drogata, una sorta di stordimento che solo la quotidianità periferica e l’anonimato sanno regalare.
Ma basta il suono di un campanello, un giorno, e due poliziotti alla porta per sradicare in lui ogni certezza non solo sulla propria innocenza o colpevolezza, ma sulla sua stessa esistenza.
In un flusso di coscienza in cui i pensieri di North sembrano dibattersi come prede chiuse in gabbia ne scopriamo mano a mano le debolezze, i sensi di colpa e il bisogno, forse troppo umano, di fidarsi o meglio di affidarsi completamente a qualcuno – qualcuno che, come nel caso dell’avvocato senza scrupoli Biasini, non solo non lo aiuterà a fare chiarezza o a trovare la forza per affrontare l’ingiustizia subita, ma lo confonderà ulteriormente convincendolo addirittura a dichiararsi colpevole in nome di un pragmatismo effimero (dichiarandosi colpevole sarà condannato al massimo a due anni di carcere, da innocente potrebbe farne cinque!) e di una sorta di fenomenismo che, inspiegabilmente, il professore di filosofia accetta come ultima ancora di salvezza.
Anche il bastone più dritto sembrerà storto se immerso nell’acqua, argomenta Biasini parafrasando addirittura Kant. E la fallace conclusione che ne trae è la necessità di immergere un bastone già storto, per anticipare il fenomeno di rifrazione e ottenerne, solo all’apparenza, uno dritto.
Ovviamente le cose non sono così semplici. Tuttavia, il bel romanzo di esordio di Alexandre Postel (vincitore del premio Goncourt del 2013 nella sezione delle opere prime) ha il grande pregio di affrontare con coraggio la complessità del tema e di non trattarlo mai in modo banale o stereotipato.
Damien North è un personaggio a tutto tondo, con le sue paure, la sua dabbenaggine, i suoi ricordi sepolti che non vuol far tornare a galla nonostante le interminabili sedute con psichiatri e psicologi e, più di tutto il resto, con il suo pudore, la sua riservatezza. Qualcosa che, di questi tempi, è sempre più merce rara.
Autore: Alexandre Postel
Titolo: Un uomo discreto
Titolo originale: Un homme effacé
Traduzione: Martina Cardelli
Editore: Codice Edizioni
Anno: 2014