Cattiveria, crudeltà, ingiustizia, vergogna. Sono tanti – e tutti negativi – i sentimenti che accompagnano la vita della Gina, la protagonista di “Ruggine“, romanzo di Anna Luisa Pignatelli edito da Fazi Editore (2016).

Ambientato in un passato indefinito – ci sono la televisione, le macchine ma ancora le lire – in un piccolo borgo toscano, il romanzo racconta la triste e dura esistenza di una signora anziana, piegata fisicamente dai dolori e dalla vecchiaia, e moralmente da una terribile nomea. I suoi ultimi e solitari anni trascorrono con la compagnia di un gatto, Ferro, motivo per il quale le viene affibbiato il soprannome di Ruggine.

“So’ attaccata a lui come la ruggine al ferro, è proprio vero”, disse Gina con enfasi, sembrando logico anche a lei d’esser chiamata così.

Il peso di una macchia terribile nella sua vita – di cui è vittima, e il cui carnefice è il figlio Loriano – si traduce in una forma di ostracismo strisciante. Il suo tentativo di rimozione di quegli episodi, lo sforzo di dimenticarli e di non parlarne, diventano nella crudele opinione degli abitanti del borgo un sintomo di colpevolezza. I rapporti con gli abitanti del paese – in generale anziani – sono ridotti all’osso. Tutti spiano tutti, tutti parlano alle spalle, tutti contribuiscono a emarginare questo strano personaggio. E Ruggine non fa nulla per cambiare le cose. In una sorta di lucida follia, si chiude ancora di più nel suo silenzioso isolamento, decisa a non dare soddisfazione o dimostrare segni di cedimento. Nel vino anestetizza il suo passato, ma annega anche il suo presente. Alla fine, tutto le si ritorce contro. Ma neanche la morte ha pietà di lei: la fa sopravvivere a lungo, quasi a voler punire la sua diversità.

Da segnalare la lingua – imbevuta di un toscano duro e tagliente – e la forma del racconto. Quasi tutto in terza persona, è caratterizzato da pochissimi dialoghi, a sottolineare l’isolamento in cui vive Ruggine. Poche parole scambiate con George, il prete straniero del paese e con la giovane e ambigua Tamara. Per il resto la vita di Gina è silenzio e solitudine: uno spaccato struggente sulla vecchiaia, sulla cattiveria e sulla chiusura mentale della provincia italiana.

Autore: Anna Luisa Pignatelli
Titolo: Ruggine
Editore: Fazi Editore
Anno: 2016