Ad un anno esatto dalla scomparsa di Andrea Camilleri, Sellerio porta in libreria l’ultima indagine del commissario Montalbano. Il libro, intitolato “Riccardino”, è uscito in due versioni: il romanzo tout-court e una versione con due testi, quello originale del 2005 e quello rimaneggiato nel 2016.
Perché Camilleri aveva scritto l’ultima puntata della serie in occasione dei suoi 80 anni, una quindicina di anni fa.
“Volevo prevedere l’uscita di scena di Montalbano, mi è venuta l’idea e non me la sono fatta scappare. Quindi mi sono trovato a scrivere questo romanzo che rappresenta il capitolo finale; l’ultimo libro della serie. E l’ho mandato al mio editore dicendo di tenerlo in un cassetto e di pubblicarlo solo quando non ci sarò più”.
Nel 2016, a 91 anni compiuti, lo scrittore siciliano ha ripreso la storia, mantenendo immutata la trama ma rimaneggiando la lingua: romanzo dopo romanzo, infatti, il “vigatese”, la lingua inventata da Camilleri, ha assunto alcune peculiarità, che l’editore ha voluto rendere evidente con la pubblicazione delle due versioni.
Magari torneremo in un successivo articolo sugli aspetti linguistici del libro. Oggi ci preme invece dare l’addio a Salvo Montalbano, un vero e proprio caso letterario a cavallo di due millenni, un personaggio capace di fare innamorare migliaia di lettori e milioni di telespettatori.
Perché se è vero che – a partire dal 1994, anno di pubblicazione della “Forma dell’acqua” – i lettori cominciano a conoscere i modi spicci e anticonvenzionali del commissario Montalbano, la versione televisiva in onda dal 1999, con protagonista Luca Zingaretti, gli dà il grandissimo successo.
E proprio in Riccardino il commissario letterario, quello televisivo e l’autore stesso si ritrovano finalmente a tu per tu per dirimere tutte le questioni legate al reale e all’irreale. C’è molto di Pirandello in queste pagine, dall’umorismo al relativismo sublimato in “Uno, nessuno e centomila”.
Montalbano affronta l’ultimo caso della sua carriera: l’omicidio di Riccardino, direttore della filiale di una banca. Ad assistere all’assassinio sono i tre migliori amici della vittima (i quattro moschettieri, li chiamavano). Tra storie di corna, mafia, politica, chiesa, Montalbano cerca di venire a capo della faccenda nonostante i condizionamenti dell’autore che, pressato dai suoi 80 anni, vorrebbe indirizzare la storia verso un altro finale. Vietato dire chi vincerà la sfida e soprattutto come uscirà di scena per sempre Montalbano.
Con lui se ne va via un antieroe amato in Italia e all’estero. Se ne vanno tutti i personaggi – da Augello a Fazio, da Catarella a Pasquano – disegnati con maestria da Camilleri. Se ne vanno i luoghi: Vigata (in realtà Porto Empedocle), Montelusa (Agrigento), Marinella (Punta Secca, nel ragusano) e tutti i gioielli del barocco siciliano. Se ne vanno la leggerezza e l’impegno civile, i romanzi in cui – con la levità di cui è stato capace lo scrittore agrigentino – sono stati toccati temi come l’immigrazione, il traffico di organi, la mafia… Se ne vanno un amante della buona cucina e delle belle donne, anche se il suo cuore continua a battere pervicacemente per la sua Livia. Ciao Montalbano, e grazie!
Autore: Andrea Camilleri
Titolo: Riccardino
Editore: Sellerio editore Palermo
Anno: 2020
Pagg. 292