I trent’anni per una donna sono un traguardo cruciale, carico di aspettative e pressioni sociali. Tutti sembrano felicemente sposati e sul punto di ampliare la famiglia, foto di viaggi di nozze e bambini sorridenti invadono le bacheche Facebook, gli anni dell’Università e dei lavoretti “per mantenermi mentre studio” sono lontani. I vecchi compagni di classe su cui nessuno avrebbe scommesso hanno lavori fantastici. Peccato che, per la maggior parte delle trentenni di oggi, la vita sia tutt’altro che perfetta.

Lo sanno bene le quattro protagoniste del romanzo d’esordio di Sólveig Jónsdóttir.

L’autrice ci accompagna infatti nella vita di quattro giovani donne islandesi – che, per i drammi che stanno vivendo, potrebbero facilmente trovarsi in qualunque altro paese d’Europa – mentre cercano di fare i conti con le difficoltà della vita e di trovare un proprio pezzetto di felicità, dando un senso al caos di affetti, relazioni e lavoro.

Hervör lavora ancora al Reykjavìc Café. La relazione con il suo professore universitario, poco intenzionato a impegnarsi seriamente con lei, cessa improvvisamente quando la lascia sostenendo di essersi innamorato di un’altra donna.

Mía è stata appena lasciata dal marito, che ha preferito una collega. Sola, trascorre le giornate piangendo, rintanata nell’appartamento in cui si è appena trasferita. Ha perso il lavoro e non sa cosa fare della propria vita.

Silja, medico, già stanca dal continuo contatto con la sofferenza, una mattina torna a casa e scopre che il marito l’ha tradita.

Karen, ferita da un grave lutto, vive con i nonni e cerca di dimenticare quello che le è successo ubriacandosi e andando a letto ogni volta con un uomo diverso.

Ogni capitolo del libro segue le vicende di una delle quattro donne, che non si conoscono ma sono in qualche modo legate dai personaggi secondari e dal Reykjavìc Café. L’ambientazione tutta islandese dona poi una componente un po’ magica e surreale alla realtà dipinta.

Il finale può apparentemente lasciare delusi gli amanti del “vissero per sempre felici e contenti”, ma proprio così com’è, risulta più autentico, reale. Del resto nella vita non c’è nessun lieto fine definitivo, ma solo un percorso a ostacoli, con passi indietro e passi in avanti, attimi di felicità in cui il mondo sembra sorridere un po’ di più.

Un libro divertente e rassicurante che consiglio alle giovani donne alla ricerca di un senso, per le quali sarà facile riconoscersi nelle sfide che le protagoniste si trovano ad affrontare. Da leggere per capire che non siamo sole, che in fondo “siamo tutte nella stessa barca”. Questa è la vita…

Autore: Sólveig Jónsdóttir
Titolo: Reykjavìc Café
Traduzione: Cosimini S.
Editore: Sonzogno
Anno: 2015