Il romanzo “Prima di noi” che Giorgio Fontana ha da poco pubblicato con Sellerio è stato elogiato da autorevoli penne come Claudia Durastanti “Questo romanzo è un proiettile che entra nel Novecento italiano, […] trasformando il lettore, dopo essergli entrato nella testa quanto nel cuore” e Marco Missiroli “Si parla tanto del Grande Romanzo Americano. E quello italiano? Un grande romanzo italiano l’ha scritto Giorgio Fontana. Eccolo.”
Con due presentazioni simili l’aspettativa è alta, da lettore non posso che pensare ad un nuovo, irrinunciabile, capolavoro. Curioso da tempo di leggere qualcosa di un giovane scrittore già vincitore del Premio Campiello, tra i più apprezzati narratori contemporanei, ho acquistato l’eBook approfittando del tempo libero a disposizione concessomi da questa forzata quarantena: le 711 pagine sarebbero state un fattore scoraggiante in altri tempi. Amen per il possibile capolavoro… 711 pagine! (l’impatto del numero di pagine sul lettore è un aspetto sollevato anche da Calvino in “Se una notte d’inverno un viaggiatore”).
Ispirato dalle vicende realmente accadute al bisnonno e al nonno, Fontana immagina una saga familiare, la vita di quattro generazioni dei Sartori.
All’inizio ci troviamo nel 1917, verso la fine del primo conflitto mondiale: Maurizio Sartori, disertore, viene accolto in Friuli da una famiglia contadina nella quale vive Nadia, sua futura moglie.
La loro relazione darà vita a tre maschi: Gabriele, Domenico e Renzo. Passano gli anni e i tre fratelli si trovano a dover affrontare la seconda guerra mondiale; Domenico non sopravviverà, a differenza di Gabriele e Renzo che troveremo qualche anno dopo, adulti, nel milanese.
Seguono le vicende, passano gli anni e ci ritroviamo a leggere dei loro quattro figli, che si faranno grandi nei turbolenti anni ’60 e ’70: Eloisa e Davide, Diana e Libero Maurizio.
Infine, giunti al nuovo Millennio, veniamo a sapere cosa accade ai membri ancora in vita della famiglia Sartori con il racconto degli unici pronipoti di Maurizio: Dario e Letizia. Sarà quest’ultima a chiudere il cerchio ritrovando e leggendo una lettera che la bisnonna Nadia aveva lasciato al nonno Gabriele, da quest’ultimo mai aperta.
Un romanzo che si snoda anche agilmente, nonostante la mole, grazie ai brevi paragrafi in cui entrano in scena – a rotazione – i personaggi. Una narrazione che attraversa diversi periodi della Storia d’Italia: le due guerre mondiali, gli anni del boom economico, gli anni di piombo e delle contestazioni sociali, il tramonto di un’epoca con l’avvento della globalizzazione, i primi anni del nuovo millennio con il precariato nel mondo del lavoro e la fine di ogni certezza.
Diversi sono anche i temi che vengono affrontati grazie ai personaggi principali e ai loro amici e partner: la militanza (dalla lotta partigiana al terrorismo politico), l’omosessualità, il fallimento di un matrimonio, l’abbandono, gli inevitabili lutti (Diana muore giovane, di cancro) e le incomprensioni che spesso allontanano i consanguinei.
Va riconosciuto a Fontana di aver scritto davvero un ottimo romanzo, si può concordare con Missiroli: leggiamo davvero un gran bel romanzo italiano. Più difficile sentirsi “trasformati”, in quanto il racconto di queste molte vite non ci fa sentire davvero parte dei Sartori; mi sono anche commosso in un passaggio, ma non mi è rimasto un personaggio nel cuore. Naturale l’accostamento a “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana, senza tuttavia un Matteo Carati (interpretato da Alessio Boni) ad arricchire il nostro immaginario.
Autore: Giorgio Fontana
Titolo: Prima di noi
Editore: Sellerio
Anno: 2020
3 commenti
Sinceramente non capisco tutti questi elogi a questo romanzo… Non l’ho trovato ne interessante ne tantomeno ben scritto, di un piattume disarmante. Ogni volta che lo riprendevo in mano dovevo perdere qualche minuto a pensare a cosa era successo nelle pagine precedenti talmente ho trovato il contenuto di poco interesse… La lunghezza invece non l’ho trovata eccessiva, non credo si sarebbe potuto racchiudere tutto il contenuto in un libro più breve
“All’inizio ci troviamo nel 2017, verso la fine del primo conflitto mondiale” . Non ho ancora letto il libro, ma direi che ci troviamo nel 1917 …..
grazie Donato, provvedo a correggere il refuso.