Persone normali, di Sally Rooney (Einaudi), narra i primi anni di università di Marianne e Connell, che vivono un amore complicato nell’Irlanda degli anni duemila. Non si definirebbero “normali”, come nel titolo del romanzo, perché faticano a entrare in sintonia con i propri coetanei e riescono a essere se stessi soltanto l’uno con l’altro.

Sally Rooney racconta l’amore giovanile nella sua forma più reale e meno patinata. Per descrivere con tale naturalezza la complessità del rapporto tra Marianne e Connell, serve un’abilità introspettiva e una conoscenza viscerale dei personaggi e Rooney già si era distinta in questo nel suo primo romanzo, Parlarne tra amici.

Alcuni critici hanno definito Persone normali un romanzo dell’Ottocento in abiti contemporanei, dove il proprio status sociale contribuisce all’integrazione nella giusta cerchia universitaria. Sally Rooney, però, trova anche il coraggio di affrontare temi scomodi, che affliggono la sua generazione.

Connell è nato da una ragazza madre, che è stata un esempio di amore, concretezza e stabilità. Sullo sfondo, riemergono problemi irrisolti probabilmente derivanti dalla mancanza di una figura paterna. Il protagonista maschile si distingue per riservatezza e statuaria timidezza, che alle scuole superiori lo rendono, per contrapposizione, un ragazzo popolare. All’università, alienano ed esasperano la sua solitudine.

Marianne proviene da una famiglia benestante. Alla ricchezza economica si contrappone la povertà emotiva della sua famiglia. La madre è severa, il padre – ancora una volta – è assente, il fratello cova nei suoi confronti una rabbia crescente, che sfocia in violenza fisica e verbale.

I due protagonisti si confrontano sul diverso tenore di vita solo dopo anni di amicizia e passione. Rooney, implicitamente, suggerisce che non è la differenza economica la causa dei loro problemi, ma dice anche che la variabile del dio denaro fa parte del mondo reale e condiziona le nostre vite.

“Per lui la borsa di studio è un fatto materiale di enormi proporzioni, come una gigantesca nave da crociera spuntata dal nulla, e a un tratto se vuole può seguire gratuitamente un corso di specializzazione, e vivere gratuitamente a Dublino, senza più dover pensare all’affitto fino alla fine degli studi. A un tratto può passare il pomeriggio a Vienna a contemplare l’allegoria della Pittura di Vermeer, e fuori c’è la canicola, e se vuole più tardi può concedersi una birra fresca a buon mercato […]. Sono i soldi, la sostanza che conferisce realtà al mondo. E in ciò c’è qualcosa di terribilmente corrotto e sexy”.

Non viene mai menzionata esplicitamente l’anoressia, ma Marianne attraversa alcune tappe che la portano a sviluppare il disturbo, durante il suo solitario anno di studio in Svezia. Lei e Connell iniziano una corrispondenza assidua, che la salva dai suoi costanti pensieri di annullamento e autolesionismo.

“Ormai sono settimane che ha questa sensazione, la sensazione di andare in giro avvolta in una pellicola protettiva, galleggiando come mercurio. Il mondo esterno entra in contatto con la sua pelle, ma non con il resto di lei, l’interno”.

Alcune ricerche dimostrano che la percentuale di studenti che soffre di depressione è molto alta. In Persone normali, Sally Rooney sceglie di parlarne attraverso il personaggio di Connell.

L’inadeguatezza sociale, che era riuscito a tollerare per buona parte della sua vita, diventa patologica alla notizia del suicidio del suo compaesano e compagno di scuola Rob, rimasto ancorato alla vita operosa e monotona di Sligo. Questo è un passaggio importante per la crescita del personaggio, che si rende conto che la propria serenità non viene determinata dall’ambiente circostante, ma da se stesso.

“Probabilmente ho pensato che se fossi venuto a Dublino mi sarei trovato meglio, dice. Sa, tipo che avrei trovato persone con una mentalità più simile alla mia o cose così. Ma sinceramente, la gente qui è molto peggio di quella che frequentavo al liceo”.

Persone normali sembra offrire un finale aperto, ma in realtà il percorso dei due personaggi si è compiuto. Negli anni, sono riusciti a cambiarsi a vicenda, testimoniando che gli incubatori sociali dove la loro famiglia, i loro amici, e addirittura se stessi si erano rinchiusi, possono essere abbattuti e il loro futuro può riservare infinite possibilità.

Recentemente, dal romanzo è stata tratta una serie televisiva omonima di dodici puntate, fedelissima al libro, ambientata in Irlanda, Italia e in Svezia.

Autrice: Sally Rooney
Titolo: Persone normali
Traduzione: Maurizia Balmelli
Editore: Einaudi
Anno: 2019