Cora è una “donna di jazz” che si è rifugiata nella musica per trovare conforto, o forse solo un appiglio per non affondare. Vestita di verde smeraldo, si esibisce in un piccolo locale notturno dove la segue Marco Burattil’investigatore senza licenza, appassionato di calvados e di blues, uscito dalla penna di Massimo Carlotto ormai venti anni or sono –  per conto di un marito sospettoso e geloso.

Inizia così Per tutto l’oro del mondo, l’ultimo noir di Carlotto dedicato all’Alligatore e soci pubblicato nel 2015 dopo La banda degli amanti.

In questa nuova avventura, Buratti ha più che mai bisogno di un caso. Invece che scoprire l’amante di Cora, la misteriosa donna di jazz, l’Alligatore ha finito per innamorarsene –  a modo suo, ovviamente, senza pretese e senza ambizioni, se non quella di essere un amante perfetto, che non pensa mai al futuro. Del resto, già ne La banda degli amanti Carlotto aveva messo in chiaro come non ci fosse troppo spazio per relazioni durature nello stretto cerchio di fuoco di Marco Buratti & soci, ovvero, Max il ciccione e Beniamino Rossini, rispettivamente la memoria e il braccio armato del gruppo. E, ancora una volta, in Per tutto l’oro del mondo i tre fuorilegge, come amano chiamarsi, finiscono nell’occhio del ciclone di una storia “rognosa”.

Di mezzo ci sono alcune rapine efferate con un finale tragico – che tanto assomigliano a recenti casi di cronaca – ritorsioni, vendette, e la necessità estrema di una bella dose di sangue freddo per districarsi nelle complesse logiche del crimine.

Sì, perché una logica c’è, e Carlotto invita a riflettervi senza ipocrisie o pregiudizi. Là dove spesso vediamo (o vogliamo vedere) solo violenza insensata, in realtà c’è un senso, anche se perverso. Prima di tutto vi è avidità, e disprezzo per la vita umana, ma anche quella che l’autore chiama “idea folle ed esasperata di giustizia” che può portare i “regolari” a perdere la misura, oltre che la ragione, e a trasformarsi in carnefici assetati di sangue.

Trovare un senso e comprendere una situazione non significa, tuttavia, relativizzare le tante piccole e grandi realtà criminali che Carlotto racconta tessendo intrecci nitidi e al tempo stesso raffinati, con risvolti complessi ma chiari. Anzi. Se la storia di vendette incrociate in cui si trovano coinvolti l’Alligatore e i suoi amici vuole mostrarci qualcosa, questa è proprio la pericolosità di una “nuova” criminalità organizzata priva di scrupoli e soprattutto di regole, così come la necessità di tornare a solidarizzare con le vittime piuttosto che con i carnefici.

Quello di Carlotto è, comunque, a tutti gli effetti un romanzo. Ma il punto è che Max con i suoi sforzi (vani) per dimagrire, Beniamino con il suo motoscafo Sylvie e l’Alligatore con le sue pene di cuore e la solita sete di verità e giustizia per le vittime innocenti, sono tornati infine a prestarci, almeno per il tempo di un libro, il loro sguardo disincantato e lucido sulla realtà politica e sociale che ci circonda.

Sta a noi, poi, capire e prendere atto di ciò che realmente abbiamo di fronte, in attesa di una nuova avventura dell’Alligatore – prevista per il 2017 – che, è il caso di dirlo, non perderemmo per tutto l’oro del mondo.

Autore: Massimo Carlotto
Titolo: Per tutto l’oro del mondo
Editore: E/O
Anno: 2015