Giovani, forti e indifferenti. Così possono essere brevemente definiti i protagonisti di Non c’è stata nessuna battaglia, il nuovo romanzo di Romolo Bugaro, edito da Marsilio.
Il gruppo di piazza Garibaldi passa le giornate ciondolando da un bar a una festa, alla ricerca di un divertimento che non viene mai raggiunto. Attorno a loro scorrono gli anni Settanta, anni di cambiamenti radicali e violenti che se da un lato sembrano non interessare il gruppo di giovani, dall’altro ne condizionano i gesti, l’umore, il modo di vivere. Un’epoca destinata a farsi ricordare a lungo, anche con malinconia.
Che è anche il forte sentimento che traspare dal romanzo di Romolo Bugaro.
“Sembrano tutt’uno con quel posto, quello sfondo, come un gruppo di scimpanzé nella foresta tropicale, o un gruppo di pinguini sulla calotta di ghiaccio, animali che sono fatti per stare lì, esattamente lì, e non potresti incontrarli da nessun’altra parte.”
Il suo affresco di quegli anni, con i ragazzi che vivono tra attese e aspirazioni destinate a essere puntualmente deluse, è il ritratto di un’intera generazione.
Tod, il vecchio Andrea, Nick The Best One, fanno parte di quel lignaggio di giovani ex militanti, reduci dalle risse e dalla divulgazione di sostanze stupefacenti degli anni di piombo, “in questura un giorno sì e l’altro pure”, che trascorsa quell’era presto rientreranno nei ranghi comuni della società, allineati ai ritmi e al modus vivendi piccolo borghese.
Nella seconda parte del romanzo, infatti, i ragazzi di piazza Garibaldi sono uomini adulti, impiegati, lontani dalle lotte politiche e dalla droga, ma fondamentalmente attaccati a quella parentesi di vita.
Un romanzo prepotente, scritto con un linguaggio diretto e zeppo di riferimenti a quell’epoca irripetibile. Non c’è stata nessuna battaglia è un ritratto della generazione di quel tempo e della società italiana della quale vediamo ancora oggi i suoi forti riflessi.
Autore: Romolo Bugaro
Titolo: Non c’è stata nessuna battaglia
Editore: Marsilio
Pagine: 224
Anno: 2019