Forse ho fatto indigestione di gialli scandinavi. Forse, dopo aver letto tutti i libri di Stieg Larsson, di Henning Mankell (il migliore) e di Camilla Lackberg, dopo aver letto la descrizione di ogni incrocio, di ogni edificio, di ogni più sperduto paesino della Svezia, speravo di trovare in “Nel nome di mio padre” di Viveca Sten un guizzo di novità, un’idea.
Ma la Sten è una epigona della Lackberg, e il suo romanzo assomiglia così tanto ad almeno due o tre della sua conterranea svedese.
Ambientato sull’isola di Sandhamn, “Nel nome di mio padre” vede protagonisti il detective Thomas Andreasson e la sua migliore amica Nora Linde. In una buia sera di novembre, una ragazza di vent’anni – Lina Rosen – scompare misteriosamente. Qualche mese dopo un gruppo di bambini, giocando nel bosco, scopre un sacco che affiora dalla neve, con all’interno resti umani. Potrebbero appartenere a Lina? L’indagine scava all’interno della piccolissima comunità che vive sull’isola durante l’anno, e che cresce solo d’estate con l’arrivo dei turisti. In un luogo in cui tutti si conoscono e non sembra esserci spazio per i misteri, si annidano storie e vicende le cui radici affondano in un lontano passato.
Tra le questioni familiari e sentimentali dei protagonisti, le indagini e i flashback a quasi un secolo prima, vengono alla luce vecchi rancori che dipanano la matassa. Le ultime pagine del libro, dopo aver svelato il destino di Lina, lasciano – come nella migliore tradizione – con il fiato sospeso rispetto alle vicende dei protagonisti, quasi a prefigurare una prossima puntata di una lunga serie.
D’altro canto, dai libri della Sten è stata tratta una serie televisiva intitolata proprio “Omicidi a Sandhamn”. Come dicevo, le analogie con le vicende di Erica Falck e Patrik Hedstrom, i protagonisti a Fjallbacka dei libri di Camilla Lackberg, sono più che evidenti. E tolgono dunque ai lettori appassionati del genere il gusto della novità. Ciò non toglie che la trama sia ben costruita e i personaggi descritti con sapienza. Un libro, in sostanza, consigliato a chi ha letto poco o nulla della giallistica svedese.
Autore: Viveca Sten
Titolo: Nel nome di mio padre
Editore: Marsilio
Anno: 2016