122 linee telefoniche intercettate; 422.600 “impegni intercettati” fra chiamate, sms e conversazioni; 253.200 ore di registrazione fra il 26 febbraio 2010 e il 1° novembre 2013 (10.967 giorni, giorno più o giorno meno corrispondono a 30 anni); 1.500.000 euro il conto delle intercettazioni; 1.500.000 euro all’incirca il costo di almeno 15 finanzieri distaccati a tempo pieno per 4 anni.

Sono solo alcuni dei numeri de “La retata storica”, la grande operazione della magistratura veneziana che ha scoperchiato il sistema Mose, e che dà il titolo a un libro di Gianluca Amadori, Monica Andolfatto e Maurizio Dianese, giornalisti del Gazzettino di Venezia, edito da «nuova dimensione». Uno spaccato crudo e desolante dell’attualità, un’ulteriore brutta pagina – dopo gli scandali che hanno travolto l’Expo di Milano e l’inchiesta su Mafia Capitale a Roma – che racconta l’Italia di oggi: un paese in cui dove ci sono i soldi, ci sono corruzione, malaffare, tangenti, favori.

Il libro si apre con il racconto – minuto per minuto – di quello che accade il giorno della retata. «Alle 4 del mattino del 4 giugno 2014 la luce è già accesa in casa di Stefano Ancilotto, uno dei pm dell’inchiesta sul Mose (…). Anche Paola Tonini, alla stessa ora, è in piedi. Ha chiuso la porta dello studio per non svegliare i due figli, parlando fitto al telefonino con i finanzieri con i quali aveva incominciato la guerra al malaffare in laguna». Tutto è pronto per fare scattare le manette. È piena notte quando i militari bussano alle porte dei destinatari dei provvedimenti giudiziari.

«Alle 4 del mattino del 4 giugno 2014 gli uomini della Guardia di Finanza avevano suonato il campanello di un nobile palazzo veneziano affacciato sul Canal Grande, a due passi dal Ponte di Rialto. La famiglia dei domestici filippini che occupa l’ammezzato del palazzo si era svegliata di colpo. “L’avvocato Giorgio Orsoni è in casa?”. In mano l’ordine di arresto per il sindaco di Venezia».

Il 4 giugno è un terremoto. Le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip lagunare Alberto Scaramuzza riguardano «tra gli altri l’assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso, gli ex magistrati alle Acque, Patrizio Cuccioletta e Maria Giovanna Piva, il magistrato della Corte dei Conti Vittorio Giuseppone, il tycoon della finanza nordestina Roberto Meneguzzo, il generale di Corpo d’Armata ed ex numero due delle Fiamme Gialle Emilio Spaziante, il consigliere regionale del Pd Giampietro Marchese e l’ex amministratore delegato dell’autostrada Padova-Venezia Lino Brentan». Restano sospese – ed eseguite successivamente – le richieste di arresto per Giancarlo Galan, per 15 anni governatore del Veneto e per l’europarlamentare Amalia Sartori.

Non è stato facile arrivare al 4 giugno. I tre pm che conducono l’inchiesta – i già citati Ancilotto e Tonini, più Stefano Buccini – si sentono a loro volta sotto osservazione (ed è drammatico il racconto dei tentativi di intromissione da parte di alcuni finanzieri). Le loro riunioni avvengono nei corridoi o nei giardini. Lontani da orecchie indiscrete. Perché ci provano in tanti a ostacolarli.

Il libro ricostruisce attraverso la rielaborazione degli articoli scritti dai tre giornalisti (Monica Andolfatto è l’autrice dello scoop: alle 6.55 pubblica sul sito del Gazzettino la notizia dell’avvio della retata), dei verbali degli interrogatori e di altri documenti come si è arrivati alla Retata Storica e quello che è successo dopo (fino a fine novembre). Nessun protagonista – da Mazzacurati a Baita, da Minutillo, a Sutto a Savioli – viene risparmiato nella dettagliata ricostruzione del più grande scandalo che il Veneto ricordi.

Uno dei magistrati che ha condotto l’inchiesta sul Mose, commentando gli arresti del 4 giugno, ha parlato di «avidità insaziabile e di assoluto disinteresse verso la buona gestione delle risorse pubbliche». Il libro non invita alla rassegnazione. Sia nell’introduzione – scritta dal direttore del Gazzettino Roberto Papetti – che nella conversazione finale con il procuratore aggiunto di Venezia Carlo Nordio, si ragiona di soluzioni e proposte. Ma più che sugli strumenti, il tema vero è l’obiettivo: impedire che ciò accada ancora.

Autore: Gianluca Amadori, Monica Andolfatto, Maurizio Dianese
Titolo: MOSE La Retata Storica
Titolo originale: MOSE La Retata Storica
Editore: nuova dimensione
Anno: 2014