“Le persone con le quali entrate in contatto su Internet, su Facebook, sono selezionate molto attentamente: quelle che non sono adatte a entrare a far parte della vostra cerchia sono semplicemente non invitate o vengono eliminate. Le cose non funzionano così, però, sul vostro posto di lavoro o nelle scuole in cui mandate i vostri figli”.
Zygmunt Bauman è stato uno dei più importanti sociologi contemporanei (ci ha lasciato il 9 gennaio, 2017) e in questo volumetto edito da Castelvecchi, ci regala riflessioni preziose sulle connessioni esistenti tra felicità e confronto con gli altri, tecnologia e società. Il testo è basato sulla conferenza svoltasi il 3 giugno, 2016, nell’ambito del festival Leggendo Metropolitano di Cagliari.
Il testo è comprensibile, e quindi apprezzabile, anche dai non addetti ai lavori. Le constatazioni di Bauman sono esplicate e ampliate tramite esempi concreti che riguardano la nostra quotidianità. Si finisce con l’impiegare poche ore per terminare la lettura del volume e sarà impossibile resistere a una seconda e terza lettura.
Bauman raggruppa la felicità in due categorie: la prima racchiude quel tipo di felicità associata a chi non sa più come porsi nuove sfide, poichè le ha già tutte vinte; la tecnologia è riuscita a semplificare e a risolvere molti inconvenienti che una volta erano causa di problemi e frustrazioni.
La seconda categoria riguarda, invece, la felicità data dal riuscire a convivere con le proprie difficoltà, trovando un modo per superarle. Quale categoria rispecchia l’uomo della società odierna? Bauman dichiara che non è l’assenza di problemi che ci rende felici, ma la capacità di superarli, giorno dopo giorno. Non esiste una condizione necessaria per sentirsi felici. La felicità è una scelta e la si può provare mentre si sperimenta qualsiasi emozione e stato d’animo.
La nostre scelte possono anche essere influenzate dal tipo di società in cui nasciamo – che contiene dei fattori che vanno al di là dal nostro controllo e che Bauman chiama Destino – e dal nostro Carattere, che invece può essere cambiato e adattato per raggiungere la felicità. Cosa succede, però, quando Destino e Carattere entrano in conflitto? Bauman spiega quali sono le conseguenze, quando cambiamo il nostro Carattere in funzione della felicità ed essa viene all’ultimo negata per fattori legati al Destino.
Bauman ci parla anche del tema del confronto, che chiama “discriminazione relativa” riferendosi alle generazioni passate, figlie di una società che spingeva a confrontarsi con persone dello stesso ambiente, cultura e formazione. Paragonarsi a un proprio simile, permette di porsi un obiettivo oggettivamente perseguibile per il raggiungimento della propria felicità. Bauman, a questo proposito, riflette nel testo come la tecnologia della società di oggi – invasa dai social network che alcune celebrità utilizzano per sfoggiare la propria “irraggiungibile” ricchezza – abbia trasformato anche i modelli ai quali l’uomo si paragona.
Questi e altri punti importanti che riguardano la società contemporanea e il suo rapportarsi al concetto di felicità sono contenuti nelle 43 pagine che costituiscono il volumetto edito da Castelvecchi.
Bauman afferma: “La felicità comincia a casa. Non su internet, ma a casa, in contatto con le altre persone”;
Se decideste, quindi, di condividere la lettura di un buon libro come questo con la vostra famiglia o con il vostro partner, potreste contribuire inconsapevolmente al raggiungimento della vostra felicità.
Autore: Zygmunt Bauman
Titolo: Meglio essere felici
Traduzione: Chiara Guarnieri
Editore: Castelvecchi
Anno: 2017
1 commento
Piccolo grande libro che in poche pagine aiuta ad affrontare le grandi sfide di oggi. Per genitori di adolescenti, giovani afulti, baby boomers persi e anziani curiosi di capire.
Una meraviglia.