Sara Porro è senza dubbio una delle firme più significative nel vasto panorama delle food writer: ironica – a tratti quasi irriverente – ha uno stile originale che coinvolge sia i più giovani cresciuti a pane e social network, sia i fedelissimi delle riviste enogastronomiche. Si spiegano così i successi di “Giuseppino”, libro scritto insieme a Joe Bastianich e vincitore del premio Bancarella della Cucina 2015, e “Prenotazione obbligatoria. Partenze, vagabondaggi e quello che ho mangiato”, uscito nel dicembre del 2016.
Tra queste due pubblicazioni (e infinite collaborazioni su blog e riviste) si colloca un altro libro tutto da gustare, ovvero “Manuale di sopravvivenza amazzonica per signorine di città” (EDT). Si tratta del racconto del viaggio in Perù condotto dalla stessa Sara in compagnia del fidanzato Stefano attraverso gli usi, i costumi e soprattutto le specialità della cucina peruviana. Un’avventura zaino in spalla tra tassisti chiacchieroni, guide sadiche e frutti che sanno di panettone, conditi dallo stile inconfondibile dell’autrice.
E poi ci sono i peperoncini freschi: spesso tendiamo a pensare al “piccante” come a un gusto, quando è in realtà una sensazione, e più specificamente una sensazione dolorosa. Shiatsu per la bocca: il sottile confine tra piacere e sofferenza.
Il Manuale non è tuttavia un mero resoconto di prelibatezze all’ombra delle Ande: vi sono momenti di suspense, come nel caso della cerimonia dell’ayahuasca, un antico rituale guidato da uno sciamano che consiste nel bere un liquido nerastro, capace di causare delle visioni; né mancano gli spunti di riflessione sulla cristianizzazione del popolo peruviano, rappresentati dall’Ultima cena del pittore quechua Marcos Zapata: Gesù al posto del vino beve la chicha morada, la bevanda nazionale a base di mais, e Giuda ha il volto di Francisco Pizarro, il condottiero spagnolo che soggiogò l’impero inca. Sapevate inoltre che per alleviare il soroche – il senso di nausea e mal di testa causato dall’altitudine – è utile masticare delle foglie di coca, e che ogni mercato presenta la sua area destinata ai remedios, ovvero infusi e statuette votive in grado di risolvere ogni disturbo, dal sovrappeso alla disfunzione erettile?
Meglio lasciarsi tentare dalle numerose specialità della cucina peruviana, come il queso helado, ovvero il formaggio gelato, il ceviche, pesce crudo con succo di lime e peperoncini piccanti, o il pipas frias, latte di cocco da bere direttamente dalla noce; per ogni ulteriore informazione basta consultare la pratica appendice sulla frutta peruviana posta in fondo al libro. Il “Manuale di sopravvivenza amazzonica per signorine di città” è un vero proprio scrigno di aneddoti e rappresenta una simpatica alternativa ai tradizionali racconti sul Perù: particolarmente consigliato agli appassionati di cucina etnica e a tutti coloro che amano approfondire la cultura di un popolo attraverso la gastronomia.
Autore: Sara Porro
Titolo: Manuale di sopravvivenza amazzonica per signorine di città
Editore: EDT
Anno: 2016