Ho letto due volte di fila “Le regole del fuoco” di Elisabetta Rasy, edito da Rizzoli. La prima volta per capire cosa mi lasciava dentro; la seconda volta consapevole della responsabilità di dover scrivere di un libro candidato al premio Campiello 2016. Devo confessare che la rilettura è stata importante, perché all’inizio ho faticato a focalizzare il tema. Non è un libro femminista, non è un libro sulla guerra, né sulla omosessualità. Sfiora tutti questi argomenti, alcuni con più profondità di altri, ma senza mai dare una impronta decisiva alla storia. Qualcuno ha parlato dell’eterna oscillazione tra amore e morte, Eros e Thanatos. Ma il vero fil rouge è l’emancipazione, parola assolutamente rivoluzionaria un secolo fa.
Il libro infatti è ambientato durante la Prima Guerra Mondiale. Racconta l’esperienza di Maria Rosa, proveniente da una famiglia dell’alta borghesia napoletana, che proprio per rigetto con il proprio ambiente, decide di andare al fronte come infermiera. L’incontro con il confitto è crudo. Il sangue, le ferite, la sofferenza e la morte sono descritte con asciuttezza, senza enfasi o metafore. Il risultato è agghiacciante e terribile e rende omaggio al lavoro che centinaia di donne riuscirono a condurre, tra bombardamenti ed epidemie, a fianco dei soldati. La stessa Rasy racconta di aver consultato i diari di alcune di queste crocerossine al fronte.
Ma è l’incontro con Eugenia, proveniente da un paesino vicino allago di Como, a far cambiare Maria Rosa. L’iniziale diffidenza tra le due diventa rapidamente ammirazione, poi affetto, poi amore. Un amore lesbico sotto le bombe, tra i letti di una infermeria condivisa con i topi, tra l’urgenza del lavoro e la rassegnata fatalità di poter morire l’indomani, peraltro ambientato nel 1917, sembra quanto di più improbabile possa capitare. Ma è la forza di questo legame a fare andare avanti Maria Rosa. Devo confessare che non è chiaro fino in fondo se Eugenia ricambi con assoluta sincerità il sentimento della giovane napoletana. L’esperienza al fronte rafforza in lei il desiderio di diventare medico, e sembra che ogni suo sforzo sia rivolto in quella direzione. Il rapporto con Maria Rosa è sicuramente intenso, ma probabilmente viziato dalla situazione di emergenza nel quale si trovano le due protagoniste.
Maria Rosa invece è completamente travolta da quello che sente per Eugenia. E quando la guerra separa le due donne, si instaura un rapporto epistolare che rappresenta uno dei passaggi più intensi e commoventi del libro. Per sfuggire alla censura e per non svelare il peccaminoso (per quei tempi) segreto che la lega a Eugenia, Maria Rosa cela le sue parole d’amore dietro lo schermo dei testi di canzoni napoletane.
Il destino non sarà generoso con Maria Rosa ed Eugenia, come potrà scoprire chi leggerà il libro. Ma quella esperienza al fronte, quell’amore così intenso, quella determinazione forgiata sotto le bombe servirà per dare forza, coraggio, indipendenza (in una parola, appunto: emancipazione) a chi deciderà di vivere la propria vita senza rimorsi, senza rimpianti.
Autore: Elisabetta Rasy
Titolo: Le regole del fuoco
Editore: Rizzoli
Anno: 2016