Un passato, a volte, lontano. Un presente forse troppo vicino, da cui ritrovare le giuste distanze. Lo strano effetto ottico-temporale che solo le migliori antologie sanno ottenere è straniante ma al tempo stesso efficace per portare un messaggio, per esprimere un concetto come quello di Io sono il Nordest, raccolta di 18 racconti opera di narratrici provenienti da Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia curata dalla giornalista Francesca Visentin.

Una geografia di volti, un paesaggio di storie che compone un Nordest mai così duro, a tratti crudele, eppure, a momenti, increspato da un raggio di dolcezza che sembra rischiarare anche i momenti più neri attraverso i decenni, se non i secoli.

C’è l’immane tragedia delle donne armene e il ponte su uno dei torrenti affluenti dell’Adige costruito risparmiando centesimo dopo centesimo dalle lavoratrici della Manifattura del Tabacco dette le Zigherane. Ci sono le difficoltà nel tenere unita una famiglia che si ripropongono in tutte le generazioni, a dispetto di ogni emancipazione. I tradimenti. Gli aborti. I figli voluti e non voluti. La carriera. Le prevaricazioni. L’inestirpabile voglia di mollare quando tutto sfugge di mano e appare lo spettro del temuto fallimento.

Le storie di queste donne – una, nessuna, centomila verrebbe pirandellianamente da dire – entrano dentro e non sembrano voler uscire più. La loro forza sta quasi sempre nella normalità mai banale di situazioni, condizioni e reazioni in cui ognuno di noi può riconoscersi. Le protagoniste sono persone di ogni età e classe sociale, spesso di diversa epoca storica o provenienza, ma con qualcosa in comune – un’interiorità che è soggettività e che scolpisce i segni di un linguaggio universale.

Mogli, madri, o semplicemente donne che non rinunciano a cercarsi e a ritrovarsi, che non si accontentano di uno status quo. Vite normali, spesso, come normali sono le difficoltà che le caratterizzano: i problemi sul lavoro, le richieste incessanti della famiglia, le pressioni sociali che, anche se ignorate, finiscono per chiedere il conto.

Poi, nonostante la voglia di riconoscersi in un corpo unico, ci sono i contrasti: ritratti di donne in conflitto fra loro, come nei migliori cliché, che aprono o allargano una frattura che pare incolmabile. Anche questo contribuisce a rendere vere, oltre che credibili, queste storie.

Racconti autentici, dunque, piccoli frammenti di vita e di realtà personali che traggono una forza particolare dal modo in cui sono cucite assieme. In effetti, a ben vedere, a scelta del Nordest come elemento unificante e identitario non può essere casuale – né volta soltanto a giustificare una selezione di voci che meritano di essere ascoltate. Questa terra è ed è stata crocevia di popoli, tradizioni, storie. E non stupisce che riesca a esprimere così bene quello che tante donne si portano dentro.

Autore: AA.VV.
Titolo: Io sono il Nordest
Editore: Apogeo Editore
Anno: 2016