«Ora in questa povera città, violata dalle chiglie delle grandi navi che oscurano il Canal Grande al loro passaggio e da un turismo barbaro, si fronteggiano due organizzazioni clandestine che si vogliono eliminare a vicenda. Tra un po’ scorrerà il sangue.»

Con Il Turista Massimo Carlotto, maestro del noir italiano nonché penna che ha saputo tratteggiare e far crescere personaggi indimenticabili protagonisti di altrettanti intrecci sapientemente costruiti, sembra concretizzare una volta per tutte un flirt di lunga data con i mille volti della città di Venezia e non solo. Giocare con i confini dei generi, dal thriller al noir e ritorno con un pizzico di spy story, sembra essergli particolarmente congeniale in questo nuovo romanzo che si proietta nel futuro di nuove storie pur conservando un sapore di “passato”.

Di sicuro l’impronta inconfondibile dell’autore non può sfuggire. Così, mentre la storia scorre come un nastro senza intoppi, in ogni capitolo troviamo un punto di accesso, che sia un piccolo spiraglio o una porta spalancata poco importa, per entrare nella mente dei personaggi, per comprenderne le azioni e le motivazioni o forse solo per conoscerli meglio.

E a niente di meno, del resto, ci ha abituati Carlotto un romanzo dopo l’altro, fino a Il Turista.

L’effetto, tuttavia, in qualche caso può apparire estraniante. L’ex poliziotto Pietro Sambo, chiuso in un mondo malinconico e triste i cui confini ha personalmente tracciato nel vano tentativo di espiare quell’unico errore che ha macchiato la sua fulgida carriera, non possiede (ancora) la caratura di un vero protagonista. Di lui sappiamo che dopo anni di onorato servizio si è lasciato sedurre, benché per una sola volta, da una mazzetta e da una donna che gli sono costati, rispettivamente, posto di lavoro e matrimonio. Un errore, uno scivolone che – proprio come accade nei rari casi di integrità di morale – è più che sufficiente per rovinare una vita per sempre. Nessuno, a Venezia, crede più all’onestà di Sambo, forse nemmeno lui. Ed è forse prendendo atto una volta per tutte dei propri limiti che accetta un incarico “clandestino”, con tutta probabilità su mandato dei servizi segreti, che – è lecito sospettare – invece di riabilitarlo lo porterà definitivamente a oltrepassare i limiti imposti dalla legalità.

Tuttavia, almeno per il momento, Pietro Sambo sembra ancora cercare di restare in bilico tra due mondi e tra due vite, quella di prima che non riesce a lasciarsi alle spalle, e quella che la misteriosa organizzazione internazionale di agenti segreti gli sta offrendo come via d’uscita.

Dall’altro lato della barricata, invece, Carlotto delinea il profilo di una speculare organizzazione clandestina che, sebbene possa adattarsi perfettamente alla definizione di “criminale”, si sottrae facilmente a banali stigmatizzazioni a colpi di personaggi senza dubbio affascinanti e misteriosi, sebbene spesso solo di passaggio.

Eliminarsi a vicenda è dichiaratamente lo scopo delle due organizzazioni. Ma negli ingranaggi, come spesso accade, finiscono non solo vittime innocenti. Le variabili impazzite di un gioco su più tavoli che a ogni passo sembra farsi più complesso e pericoloso sono molte, a cominciare dallo stesso Sambo e dal Turista in carne e ossa, il serial killer a cui Sambo e la polizia di mezza Europa danno la caccia da anni. Una partita a sé, quella tra Pietro e il Turista, che – loro malgrado – finirà per essere inglobata nella più grande trama ordita dalle due organizzazioni clandestine volutamente lasciata dall’autore in secondo piano. Per capirne e sondarne a tutti gli effetti le profondità, in effetti, sembra non resti altra alternativa che aspettare un probabile secondo capitolo. Magari soffermandosi, perché no, a osservare nel frattempo i tanti turisti che affollano la città lagunare per chiedersi se, fra loro, potrebbe davvero celarsi uno spietato serial killer.

Autore: Massimo Carlotto
Titolo: Il Turista
Editore: Rizzoli
Anno: 2016