«La Russia è un rebus avvolto in un mistero che sta dentro un enigma» sosteneva Sir Winston Churchill. Questa indecifrabilità espressa dal grande statista britannico emerge con forza ne I Romanov. Storia di una dinastia tra luci e ombre, il nuovo libro di Raffaella Ranise, edito da Marsilio.
Nel saggio la Ranise attraversa l’intero periodo storico in cui i Romanov regnarono sullo sconfinato territorio russo; trecento anni di dominio, da Michele I fino a Nicola II al quale l’autrice dedica un approfondito capitolo, come ultimo rappresentante della storica dinastia.
Raffaella Ranise fa partire il suo racconto dagli albori dell’impero, dai primi dieci secoli dopo Cristo, quando la Russia era un paese estremamente arretrato, legato alla condizione contadina.
L’opera attraversa il periodo della creazione dello Stato di Kiev intorno al IX secolo, passando alla venuta dei violenti Mongoli dopo il 1200 e alla salita al trono di Ivan III il Grande – autore dell’accentramento del potere verso Mosca e della creazione di molti palazzi e chiese come della magnifica cattedrale dell’Annunciazione –, fino all’incoronazione del primo Romanov, Michele nel 1613.
Il libro entra nel vivo della secolare storia dei Romanov, una storia fatta di intrighi, spargimenti di sangue, esili, ma anche di grandi riforme e progressi soprattutto sotto i regni di Pietro il Grande, Elisabetta I e Caterina la Grande. Come specifica la stessa scrittrice, il suo studio di ricerca ha preso forma attraverso la lettura di libri antichi e dimenticati che le hanno svelato tutti gli intrighi e i misteri della Russia zarista, di quel «mondo che non c’è più.»
Come detto un capitolo a parte merita naturalmente la famiglia dello zar Nicola II. Dell’ultimo imperatore, della zarina Alessandra e dei loro cinque figli rimangono le foto ingiallite dei primi anni del XX secolo (contenute alla fine dell’opera), «eleganti e avvolti da un’ombra di struggente malinconia, quasi un presagio della tragedia che sarà.»
L’epilogo sarà di fatti drammatico: l’arrivo a corte del mistico Rasputin, l’indebolimento costante del potere dello zar e la rivoluzione di febbraio porteranno all’esilio dei Romanov e all’assassinio reale di Ekaterinburg nella notte del 17 luglio 1918. Il tragico episodio pose fine alla dinastia, ma non al fascino e all’influenza che i Romanov ebbero sulle generazioni future.
Tante leggende sopravvissero nel corso di tutto il Novecento: si parlò che una o due delle figlie di Nicola e Alessandra scamparono al massacro di Ekaterinburg tanto che per anni varie donne si spacciarono per Anastasia Romanova – la più famosa fu la tedesca Anna Anderson, morta nel 1984 con la convinzione di essere la più giovane granduchessa.
Con tangibile passione e cura Raffaella Ranise orchestra una narrazione cronologica dei fatti e dà una misura di quanto gli ultimi regnanti vivessero in un mondo ormai appartenente al passato, non comprendendo il cambiamento che era già in atto. La scrittura chiara, ma non per questo superficiale e povera di riferimenti storici e date, si addice allo stesso modo sia a chi conosca già le vicende in oggetto, ma anche a chi si avvicina alle torbida e affascinante storia dei Romanov per la prima volta.
Titolo: I Romanov. Storia di una dinastia tra luci e ombre
Editore: Marsilio
Pagine: 152
Anno: 2018