Un libro dalla trama sui generis, originale, come originale è il suo autore, Paolo Onori, che con Fare pochissimo intraprende una nuova vita letteraria.

Il protagonista dell’“esordio” letterario dello scrittore emiliano è Marco Pietramellara, un annoiato giornalista di mezza età, consapevole di non aver nulla da dare al mondo, già a causa del nome poco incisivo, diversamente dagli altisonanti Calindro Montanelli, Enzo Biagi o Giorgio Bocca. «Io volevo fare il giornalista e mi chiamavo Pietramellara, Marco Pietramellara, ma che testa avevo?»

Per questo motivo è particolarmente incline all’arte del «far finta di lavorare» e trascorre le giornate sfiorando il rischio di un licenziamento (che non pare affliggerlo più di tanto) e litigando con la compagna. Misantropo, o comunque allergico ai rapporti umani, Pietramellara vive una vita distante dai problemi quotidiani. Tiene, inoltre, delle rubriche dal poco valore giornalistico nascondendosi dietro molteplici pseudonimi che quasi gli fanno dimenticare di essere vivo. Apice di questi articoli una inchiesta su un poco credibile, ancor prima che riprovevole, processo di beatificazione di Josip Stalin che un prete starebbe avviando in Russia.

È frenetico il ritmo di Fare pochissimo, edito da Marcos y Marcos. Il romanzo, ben coadiuvato da un’arguta scrittura, agile, divertente e diretta all’obiettivo, riesce a eludere il pericolo rappresentato dalla lunghezza dei periodi scritti da Paolo Onori.

I quattro giorni nei quali si articola il romanzo sono ricchi di aneddoti e momenti di vita che, apparentemente sconnessi tra di loro, Onori riesce a collegare l’uno con l’altro in un crescendo miscuglio di satira e ironia. In questi quattro giorni il protagonista, seppur fedele alla sua maschera di professionista dell’inerzia, si ritrova a fare i conti con la propria vita lavorativa e sentimentale, con se stesso e con una trappola che solo una buona abitudine da giornalista eviterà di stravolgergli l’esistenza. «Che io, nella mia vita, la mia politica, è quella lì, di non fare niente. O, perlomeno, di fare pochissimo.»

Autore: Paolo Onori
Titolo: Fare pochissimo
Editore: Marcos y Marcos
Anno: 2017