Massimo Carlotto, uno dei padri del noir italiano, ritorna, con questo libro, ad essere il cantore per eccellenza del Nord/Est. E verrà un altro inverno (titolo tratto, come spesso fa l’autore, dal testo di una canzone: Odio l’estate di Bruno Martino) è una perfetta metafora aggiornata di come le distorsioni neocapitalistiche e gli effetti della crisi hanno modificato, in maniera quasi antropologica, gli assetti sociali e i rapporti interpersonali presenti nella provincia veneta ancorché mistificati dal detto “fra paesani ci si vuol bene”.

La perfetta macchina narrativa messa a punto da Massimo Carlotto, ancora una volta fa centro. Fin dalle prime pagine il lettore viene condotto all’interno del piccolo mondo moderno che sprigiona veleni compressi da un becero perbenismo.

Il noir di Carlotto si snoda attraverso un piano sequenza continuo, quasi cinematografico, dove avvenimenti e personaggi si susseguono senza soluzione di continuità. Tutti, protagonisti e comprimari, sono portatori di un ordine fittizio, apparentemente perbenista ma in realtà un regno afflitto da incultura, ipocrisia e da un moralismo intollerante. Il suo piccolo habitat provinciale diventa così un campione emblematico di società utile per analizzare e capire il paese reale.

Su questo impianto da tragedia greca rivisitata, il lettore non ha il tempo di porsi le domande tipiche di un poliziesco: chi è stato e perché, ma solo la voglia di conoscere il finale e scoprire se è consolatorio o sconfortante per la sua conclamata mancanza di giustizia finale.

Le strade del noir sono molteplici ed è su questo registro che si misura la capacità di rinnovamento di questo genere, cosa che a Carlotto riesce benissimo dimostrando, ancora una volta, il suo indiscusso talento narrativo ma soprattutto di essere un autore mai scontato, capace di fare da apripista nella ricerca di nuove strade al di fuori dei canoni prestabiliti del noir.

Autore: Massimo Carlotto
Titolo: E verrà un altro inverno
Editore: Rizzoli
Anno: 2021