Un libro che all’apparenza può sembrare per intenditori del settore vinicolo, ma che è tutt’altro che una semplice guida ai vini d’Italia. Marsilio pubblica Dei miei estremi. Un ebbro viaggio in Italia, il nuovo libro di Camillo Langone.
“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà del mondo” diceva Ernest Hemingway, uno che di piaceri della vita se ne intendeva e che, tra una cosa e l’altra, è riuscito anche a vincere il Nobel per la Letteratura.
D’accordo con la definizione dello scrittore statunitense, Camillo Langone compone un libro “edonista”, che parla della bellezza del prodotto vino. Purista del nettare degli dei, Langone, con lingua tagliente e spesso giustificata supponenza ci fa un resoconto dei vini che ancora meritano di essere bevuti e apprezzati nella penisola dei wine instagrammers, del wineporn e dei vini che sanno di legno, eppur vendutissimi, che hanno omologato tutto e reso senza personalità ogni cosa.
“Se bevi quello che beve la gran parte di coloro che appartengono alla tua generazione o alla tua classe di reddito, sarà ben difficile che tu possa reperire nel bicchiere qualcosa di essenziale.”
Accompagnato in questa ebbra tournée da piccoli e grandi imprenditori del campo enologico, l’autore va in lungo e in largo per lo stivale. Un “viaggio vinoso” che riscopre il Montepulciano, il re dei vini, il Lambrusco, che Langone reputa il migliore del mondo, e poi giù fino in Lucania, terra di Orazio e del confino di Carlo Levi, ma anche, e soprattutto, dell’Aglianico del Vulture, “vino che sa di sangue e se ne vanta”. E tanti, tanti altri, vini semplici ma estremi, oltre le convenzioni.
Dei miei vini estremi è un libro contro: contro il livellamento sociale, contro l’inutile vanità e conformità delle scelte, contro la concezione, tarda a morire, che una bottiglia vada conservata a lungo, sicché invecchiando diventi più buona.
“Una bottiglia non è una colonna, va bevuta prima che crolli.”
Camillo Langone, penna del «Foglio» e del «Giornale», suggerisce di avere fede in Dio e non in bio, ché il vino biologico non esiste, nonostante i menù dei ristoranti non vogliano convincerci di altro, dato che “l’unico vino naturale è l’aceto”.
Autore: Camillo LangoneTitolo: Dei miei vini estremi. Un ebbro viaggio in Italia
Editore: Marsilio
Pagine: 176
Anno: 2019