Quante volte, guardando un film, abbiamo sentito dire che il libro da cui è tratto è molto più bello?
Io mi ritrovo spesso a pensarlo. È difficile non ricercare nel film le caratteristiche del libro e le sensazioni che ha suscitato. Il più delle volte, il libro ha la meglio e il film è considerato una brutta riproduzione.
I libri richiedono tempo, cura, curiosità. Una volta finito il libro, il lettore lo giudica nel suo complesso, considerando la fatica o la semplicità della lettura e il rapporto che ha instaurato con il libro nel corso del tempo. Quando si legge un libro, si immaginano i personaggi, si ricostruiscono i paesaggi e sembra di sentire i profumi. Non è facile riuscire ad accontentare tutti: molte volte il film segue l’immaginazione del regista e una personale interpretazione della storia.
Ma non bisogna cadere nella facile critica. Il film, e il libro cui si ispira, non saranno mai la stessa cosa: questo è un dato di fatto. A volte il regista stravolge la storia, si sofferma su dettagli diversi, dà maggiore importanza ad alcune scene e cambia i protagonisti. A volte, tali cambiamenti hanno un effetto inaspettato.
Tra le molte fiabe, bisogna ricordare La gatta cenerentola, che sarà ripresa da Charles Perraut, ispirerà successivamente i fratelli Grimm e diventerà la Cenerentola che tutti conosciamo.
”Ho scelto di avvicinarmi al mondo di Basile – afferma Garrone – perché ho ritrovato nelle sue fiabe quella commistione fra reale e fantastico che ha sempre caratterizzato la mia ricerca artistica. Le storie raccontate ne Il racconto dei racconti descrivono un mondo in cui sono riassunti gli opposti della vita: l’ordinario e lo straordinario, il magico e il quotidiano, il regale e lo scurrile, il terribile e il soave”ì.
La cornice della raccolta ha come protagonista la principessa Zoza. Provando una malinconia profonda, non riesce più a ridere. Tornata a farlo per la caduta di una vecchia, le viene scagliata contro una maledizione per vendetta: si sposerà con un principe che giace addormentato e che potrà svegliarsi solo se una fanciulla riempirà un’anfora di lacrime in tre giorni.
Dopo molto viaggiare, Zoza trova il sepolcro in cui giace il principe. Quando l’impresa è quasi compiuta, però, una schiava versa le ultime lacrime, libera il principe dall’incantesimo in cui era intrappolato e si fa sposare. Tuttavia, con l’aiuto di alcune fate, Zoza infonde nella schiava il desiderio di ascoltare fiabe. Per accontentarla, il re incarica dieci vecchiette di narrare ciascuna una favola al giorno. L’ultimo giorno, Zaza si sostituisce a una delle novellatrici e racconta la propria storia, smascherando la schiava.Il principe viene così a conoscenza dell’inganno e sposa la principessa.
Avete visto il film? Notato differenze con il libro?