Vi abbiamo già introdotto Damocle Edizioni qualche tempo fa (qui l’articolo) e oggi torniamo a parlare della casa editrice veneziana perché di recente ha dato vita a un altro piccolo tesoro della letteratura russa ovvero Lo ieromonico Eliodoro di Lev Tolstoj, inedito in Italia e tradotto da Chiara Munerato.
Damocle Edizioni ci tiene a distinguersi: nel centro storico di Venezia si può far visita al piccolo e grazioso Bookshop a San Polo oppure si possono ordinare i libri consultando il catalogo presente sul sito internet. Non appena si varca la soglia della libreria si viene colpiti dalla particolarità dei libri esposti: testi inediti, classici, rari, stampati con testo originale a fronte.
Piego di Libri ha intervistato per voi il direttore editoriale, e anima di Damocle Edizioni, Pierpaolo Pregnolato, classe 1981 e laureato all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Come è nata l’idea di dare alla libreria e alla casa editrice il nome di un personaggio della cultura classica?
È stato un suggerimento di un musicista che stimo, alla domanda “come chiameresti una casa editrice” lui mi rispose in un secondo “damocle, damocle edizioni”. Lo trovai fin da subito un nome perfetto per quello che avevo in mente, per il senso di responsabilità e per l’incertezza che richiamava.
Come nasce la Damocle Edizioni?
L’idea nella testa è nata mentre ero all’Università. Avevo un quaderno dove annotavo idee, progetti editoriali, autori, titoli di libri che a volte non erano ancora stati tradotti in italiano o che erano introvabili in libreria. L’idea in senso concreto è nata dopo aver finito l’università, nella mia camera, a quel tempo senza una scrivania e con molti gatti vicino.
Quali sono i tuoi clienti abituali?
Venezia è una città che sta perdendo sempre di più il numero di residenti, di veneziani, assumendo una dimensione più turistica forse, che da una parte attira turisti mordi e fuggi, con gelato e pizza in mano, ma dall’altro mantiene inalterato il suo fascino, così capita di incontrare moltissime persone interessanti e interessate ai libri. I clienti abituali sono stranieri, alcuni vivono a Venezia, altri ci tornano spesso, più volte durante l’anno. E poi ci sono i veneziani.
Damocle si occupa anche di classici stranieri. In base a quale criterio scegli le opere che verranno poi pubblicate?
Di solito scelgo in base al mio gusto personale. Questo per un semplice motivo, solo se il testo mi colpisce, mi arriva davvero, riesco poi a proporlo al lettore. Poi naturalmente la scelta a volte è guidata da esigenze bibliografiche, quali la pubblicazione di un testo inedito, o una prima traduzione o la riedizione di un libro ormai fuori commercio.
Cosa distingue Damocle edizioni dalle altre case editrici?
Damocle Edizioni è una piccola casa editrice indipendente, è una estensione della mia vita, dei miei interessi, della mia curiosità. Non è solo un lavoro, per me è molto di più, c’è l’aspetto personale, nelle scelte e nella gestione dell’attività. Molti grandi gruppi editoriali vivono l’editoria solo come un business.
Quali sono gli inediti pubblicati di recente?
L’ultimo inedito pubblicato è “Иеромонах Илиодор – Lo Ieromonaco Eliodoro” di Lev Tolstoj, un racconto sulla crisi religiosa di un monaco ortodosso, scritto poco prima della morte dell’autore, nel 1909. È stato scovato da Chiara Munerato che cura la collana di letteratura russa per Damocle Edizioni, con testo russo-italiano a fronte e cucito a mano.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Qualche settimana fa è uscita la riedizione del libro “Dove si ferma il mare” del poeta cinese Yang Lian. Nei prossimi mesi usciranno nella collana dedicata alla letteratura lettone a cura di Paolo Pantaleo le poesie di Fricis Barda e Ingmara Balode. Poi alcuni libri d’artista con testi di Francis Bacon e Herman Melville, stampati con i caratteri tipografici usando una pressa inglese degli anni cinquanta.
Come ci si sente ad aprire una libreria a Venezia? Hai in mente di aprire altri punti vendita in qualche città italiana?
Venezia per me è la città più incredibile del mondo. Nel mio piccolo spazio, il Bookshop Damocle a San Polo, cerco di rispettare Venezia, con libri curati nei contenuti e nell’aspetto estetico. Non ho intenzione di aprire nuovi punti vendita, una piccola libreria è già tantissimo per me e necessita di molto impegno.
Nel mondo dell’era digitale, pensi che eseguire stampe pregiate di poesie, saggi, racconti di grandi autori italiani e stranieri possa portare a una rivalutazione positiva dell’opera scritta?
Non lo so, penso comunque che possa aiutare. Il digitale, inteso come stampa e anche lettura, certamente aiuta ad aumentare la disponibilità di un titolo, amplia i canali di fruizione dello stesso.
Damocle edizioni pubblica saggi, racconti, poesie, libri d’arte. Ti chiedo di consigliare ai lettori di Piego di Libri un’opera di ogni categoria che devono assolutamente leggere
Negli ultimi due anni Damocle Edizioni ha incentrato la sua produzione sui libri in doppia lingua con testo a fronte così mi permetto di consigliare la lettura di “Favole colorate” di Imants Ziedonis, un classico della letteratura della Lettonia; recentemente è stato ristampato un piccolo libro d’artista con dei versi di Dino Campana arricchiti da un mattoncino Lego; consiglio poi la lettura dei racconti brevi di Cechov, Bulgakov, Dostoevskij e Tolstoj pubblicati in lingua originale con traduzione a fronte.