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I 5 brani più belli di sempre ispirati dai libri

Muse

L’abbinamento uovo di Pasqua e giornata di sole è diventato ormai un must delle festività pasquali. Barbecue a casa di amici, lunghe passeggiate mano nella mano con l’amata o l’amato, una bella pedalata dalla periferia al centro città con gelato annesso.

Per coloro che non faranno niente di tutto ciò – perché preferiscono passare una Pasqua all’insegna della tranquillità – il mio consiglio è di stendersi su un prato invitante, tirare fuori dalla borsa un libro, chiudere gli occhi e lasciarsi baciare dal sole. Manca forse qualcosa?

Le cuffiette! Avete portato con voi le cuffiette?

Se volete trasmettere un po’ di brio alle vostre letture solitarie al parco, accendete l’iPod o andate sul lettore musicale del cellulare e mettete su un po’ di musica. Aspettate però… Quali canzoni sono le più adatte alla lettura?

Ancora una volta vi do la risposta giusta: quelle ispirate a grandi libri, ovviamente!

Secondo un articolo del The Guardian queste sono quelle più famose:

1. Blood and thunder dei Mastodon (genere rock metal)

La canzone si ispira a Moby Dick, romanzo di avventura di Melville. La band di Atlanta scrive testi musicali molto affini alle tematiche affrontate dallo scrittore americano. Nell’album “Leviathan” la prima traccia rappresenta un vero e proprio assalto musicale che condanna la ferocia del capitano Achab.

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2. Wuthering heights di Kate Bush (genere pop)

Il primo singolo pubblicato dalla cantante inglese nel 1978 che prende il nome dall’omonimo romanzo di Emily Bronte. Dopo 37 anni di innumerevoli cover, l’interpretazione vocale più eccentrica rimane proprio quella di Kate Bush, alias Cathy, che canta di fronte a un Heathcliff immaginario.

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3. Venus in furs dei Velvet Underground (genere rock psichedelico)

Si ispira all’omonimo romanzo “Venere in Pelliccia” di Leopold von Sacher-Masoch – sì, il termine masochismo ha origine proprio dal suo cognome – ed esplora il tema della sottomissione sessuale.

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4. Company di Philipph Grass (genere musica da camera)

Prende il nome dall’omonimo romanzo di Samuel Beckett. Un quartetto di archi la cui musica rispecchia molto la prosa incisiva e spettacolare di Beckett. Brano consigliato dalla sottoscritta!

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5. A good man is hard to find di Sufjan Stevens (genere indie folks)

Prende il titolo e il tema dall’omonimo racconto di Flannery O’Connor, nel quale si narra la storia di un serial killer che uccide tre generazioni di una famiglia medio-borghese americana. L’analisi del lato oscuro dell’uomo presente nel testo della canzone è accompagnata dalla voce melodica di Stevens.

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A questa top five aggiungerei anche uno dei miei album preferiti, “Resistance” dei Muse, interamente ispirato a “1984” di George Orwell.

Buona lettura e buon ascolto!

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