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Remo Bellini

Bellini e gli spiriti

“Ho visto di tutto in quel parco. Allibratori, puttane, travestiti, ladri, mendicanti. I fantasmi però sono una novità.”

A San Paolo (Brasile), opera da qualche anno l’investigatore privato Bellini (è italiano d’origine, come il suo autore, Tony Bellotto, e si chiama Remo, ma tende a lasciar perdere il nome proprio), non indegno erede in terra sudamericana della nobile tradizione del poliziesco hard boiled.

Bellini, almeno esteriormente, rappresenta una versione un po’ sciupacchiata del tipo: quarantenne, divorziato, col cruccio di cominciare a perdere i capelli, non è un duro, non è machista e non ha nemmeno una grande stima di sé, anzi qualche volta riesce addirittura a farsi pena.

Abbastanza sfigato nei rapporti personali, ama perdutamente Cris, una donna sposata, che più di un po’ di sesso ogni tanto non gli concede e tende a lasciarsi prendere un po’ per i fondelli dalle ninfette che gli capita di incrociare) e ha una grande passione per i panini e il provolone accompagnati da un buon bicchiere di whisky.

Per di più opera per conto di un’agenzia decisamente di serie B, diretta da una specie di megera opportunista Dora Lobo, una donna che gli fa fare giusto il lavoro sporco per poi prendersi tutti i meriti dei casi risolti. Ma tra i due c’è una segreta attrazione fatta di amore-odio, bloccata soprattutto dai diversi gusti musicali: lei ama solo la musica classica, lui si rilassa solo con il blues.

Nella prima delle sue avventure, una misteriosa busta viene lasciata sotto la porta dell’Agenzia Investigativa Lobo. Dentro ci sono 5 mila dollari e una denuncia di omicidio. La vittima è l’avvocato Arlindo Galvet, morto durante la maratona di San Silvestro cadendo stecchito a terra, senza causa apparente. Pericolosamente diviso tra questo cliente fantasmagorico, le avventure amorose e la mafia cinese, Remo Bellini ha una gran bella gatta da pelare ma è abbastanza ostinato per arrivare alla fine della sua indagine.

L’azione tra inseguimenti e spiritismi si svolge nel quartiere Libertade, nella parte orientale di San Paolo, lo scenario ideale per raccontare i piccoli drammi umani la solitudine delle grandi metropoli e per quei minimi miserabili dettagli per i quali non c’è mai spazio da nessuna parte. Mescolando efficacemente un certo numero di stilemi classici del sottogenere hard con qualche elemento meno consueto, un po’ di colore locale e uno spiccato senso dell’umorismo, l’autore confeziona un prodotto il cui risultato appare a volte un po’ surreale, ma grazie alle sue trame robuste, di effetto sicuro.

“Il mio alter ego aveva un nome: Bellini, la miscela improbabile di Bellotto e il Bandini di John Fante”.

Romanzi con protagonista Remo Bellini:

Tony Bellotto (San Paolo, 1960)

Oltre ad essere scrittore, è il chitarrista e il compositore del famoso gruppo rock brasiliano Titãs. Il detective Bellini, il personaggio di tutti i suoi romanzi gialli, ha ottenuto un successo così straordinario che alle sue avventure si sono ispirati un film e una seguitissima serie televisiva.

Autore: Tony Bellotto
Titolo: Bellini e gli spiriti
Editore: Cavallo di ferro
Anno: 2009

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