Definirla speaker radiofonica sarebbe riduttivo: Betty Senatore lavora in radio sin da giovanissima, da alcuni anni conduce un programma mattutino seguitissimo su Radio Capital e attualmente la si può ascoltare anche sulla web radio Radio Libri, che il 26 ottobre festeggia il suo primo compleanno. Ma fa tante altre cose. Donna di una simpatia e gaiezza contagiosa, ecco cosa ci racconta della sua passione per il mondo dei libri e del teatro.
Non solo su Radio Libri, ma anche su Radio Capital è possibile ascoltarti in programmi dedicati alla letteratura. Come nasce questa tua inclinazione?
Di libri sono sempre state piene la mia vita e la mia casa. E pensare che da bambina io non amavo leggere perché, come tutte le cose imposte dai genitori o dalla scuola, non era la mia priorità. Preferivo giocare all’aria aperta piuttosto che stare chiusa in casa di fronte a un foglio scritto. La lettura ha cominciato a farne parte quando l’ho scelta. Ho iniziato verso i 18 anni e da allora non ne posso più fare a meno. Ho una lettura irregolare. Ci sono mesi in cui, nel tempo libero, non faccio altro che sdraiarmi e aprire il libro del momento dimenticandomi di tutto e tutti, e altri in cui leggo solo le recensioni e mi segno titoli che inizierò a breve. Da quando ho dato via alla lettura su ebook sono ancora più curiosa e spazio, grazie alla sua comodità, anche in generi letterari che prima ignoravo.
Quali sono gli autori che preferisci? So di una tua passione per i romanzi di Jonathan Coe.
Jonathan Coe mi ha conquistato con La famiglia Winshaw. Amando il cinema ho divorato la storia di questa folle famiglia in cui ogni capitolo era come l’ episodio di un’ipotetica pellicola del film che scorreva nella mia mente. Poi ho conosciuto Irène Némirovsky e là è nato un altro amore senza fine. È l’unica autrice di libri che ho poi voluto rileggere.
Se dovessi scegliere un solo libro da portare nell’isola deserta, quale sarebbe e perché? Corrisponde anche al tuo libro preferito o, di preferiti, ce ne sono più di uno?
A questa domanda rispondo con difficoltà perché è come chiedere ai bambini se vuoi più bene al papà o alla mamma….non esiste il libro da portare sull’isola deserta. Io ne sceglierei uno ogni mese. Al momento rispondo con il libro che sto leggendo e che trovo meraviglioso: “Un amore senza fine” di Scott Spencer.
Come lettrice hai delle abitudini e sei piuttosto regolare, oppure assecondi umore e tempo a disposizione?
Come dicevo leggo in base allo stato d’animo. Alterno sempre un libro impegnato a uno più leggero. Apprezzo molto fra i libri brillanti autori come Marco Malvaldi, Marco Marsullo o Stefano Piedimonte.
Quali sono i personaggi letterari con cui ti sei sentita maggiormente in sintonia e quello maschile che ti ha affascinato e che… magari fosse in carne e ossa!
Trovo in ogni personaggio di libro che leggo una parte di me che magari è nascosta e vorrebbe venire più fuori. Jung dice “Tutte le persone incontrate nella vita che hanno un potere di fascinazione su di noi sono in realtà parti scisse di noi stessi che abbiamo rimosso e che ci sono riportate indietro.” Io applico questa regola alla lettura.
Ti sei già messa alla prova come narratrice o autrice? Hai uno scritto nel cassetto?
La scrittura è un gesto che trovo difficilissimo. Non ho mai pensato di farlo perché non avrei la capacità di raccontare persone e stati d’animo come si dovrebbe. Ognuno ha il suo modo preferito di comunicare e per me la scrittura non rientra fra questi.
Hai anche una grande passione per il teatro. Quali sono gli autori teatrali che ammiri di più?
Del teatro amo tutto, dall’autore classico tipo Shakespeare o Goldoni, a Pirandello. Mi piace molto l’ironia di Alan Bennett (ho anche recitato un suo monologo durante una rassegna), e la capacità di Michael Frayn di passare dalla commedia di Rumori fuori scena al dramma di Copenhagen.
Qual è il libro attualmente sul tuo comodino? E quale quello letto di recente che ti ha particolarmente colpita.
Sul mio comodino troveresti “Un caso come gli altri” di Pasquale Ruju (autore di Texas e Dylan Dog), un giallo dove due donne si sfidano. Una è la moglie di un boss della ‘ndrangheta, mentre l’altra è un giovane sostituto procuratore.
Dovendo condurre una trasmissione radiofonica con ospite, mettiamo, Dante Alighieri, che domande gli faresti? In dialetto toscano mi raccomando!
La mia sarebbe una domanda molto ironica… Oh Dante, perché con Beatrice ‘un ti sei mai fidanzato?
La foto è di Carlo Mogiani