L’abbiamo incontrata a Torino, al Salone del Libro. Lei è Giulia Enders, ventiseienne futura gastroenterologa (e divulgatrice scientifica, ne siamo certi), autrice del libro “L’intestino felice”, bestseller in Germania nel 2014 con oltre 1 milione di copie vendute (“Darm mit Charme”). Da pochissimo, il libro è stato pubblicato in Italia per i tipi di Sonzogno, diventando già un caso letterario, e non solo qui, ed è in uscita in altri 30 Paesi in tutto il mondo.
L’abbiamo incrociata per la prima volta a gennaio 2015, nel nostro consueto appuntamento con i bestseller in Germania e, in tutta onestà, ci siamo detti “ma guarda cosa leggono i tedeschi”. Mica scemi.
Perché “L’intestino felice” di Giulia Enders è un libro da leggere, la cui lettura non è soltanto piacevole, ma necessaria. Necessaria per conoscere un organo “affascinante”, l’intestino, responsabile di attività così vitali da riuscire a influenzare il nostro umore, più di quanto facciano cuore e cervello.
Non è un caso che quando dobbiamo raccontare il nostro stato d’animo usiamo metafore gastro-intestinali, come: si sceglie di pancia, si ingoia un rospo, si sentono le farfalle nello stomaco… L’intestino, come scrive Giulia Enders, è “l’organo sensoriale più grande del nostro corpo. In confronto, occhi, orecchi, naso e pelle non sono nulla“. Ecco perché è importante che sia felice. Se è felice l’intestino, lo saremo anche noi!
L’umore cupo, la gioia, l’insicurezza, il benessere o le preoccupazioni non provengono solo dal cervello (…). Per lungo tempo la scienza ci ha chiuso gli occhi di fronte al fatto che l’Io è qualcosa di più del cervello. La recente ricerca sull’intestino ha contribuito a mettere in discussione la famosa massima “Cogito ergo sum”: penso, dunque sono. Non sarebbe una cattiva idea completare un po’ la massima di René Descartes come segue: “Sento, quindi penso, dunque sono“.
E così Giulia Enders ci prende per mano con un linguaggio semplice, fresco e divertente e ci conduce in un viaggio affascinante e istruttivo all’interno del nostro intestino, raccontandoci minuziosamente le attività vitali che svolge per il nostro benessere e facendoci incontrare un piccolo grande mondo che vive in noi.
“L’intestino è un bosco enorme e straordinario, popolato dalle creature più incredibili”: migliaia di miliardi di batteri che ogni giorno lavorano per noi e influenzano la nostra vita.
Il sovrappeso, la malnutrizione, le malattie nervose, gli stati depressivi e i problemi intestinali hanno a che fare con l’alterazione della flora batterica intestinale.
Con questo libro, scoprirete perché ingrassiamo, perché ci vengono le allergie, perché siamo sempre più colpiti da intolleranze alimentari. Quali sono i batteri buoni e quelli cattivi, i danni degli antibiotici, l’importanza di probioti e prebioti…
Un libro irrinunciabile per conoscere le capacità sorprendenti di un organo, l’intestino, che non serve solo ad andare al gabinetto. Che fascino l’intestino!
Perché l’intestino è tanto importante, da renderlo il protagonista di un libro?
Non è solo un organismo con il quale andiamo in bagno o con cui ci alimentiamo, ma è un organo di importanza centrale per il nostro metabolismo. Determina il peso, determina i 2/3 del nostro sistema immunitario, contiene milioni di batteri. L’intestino è il maggiore sistema nervoso dopo il nostro cervello ed è estremamente sensibile, vale a dire che riceve informazioni da tutto il resto del corpo e invia informazioni al cervello, e determina il nostro benessere.
Ti aspettavi che il tuo libro avesse tutto questo successo in Germania e poi in tutto il mondo?
Diciamo che nella fase di stesura del libro io non pensavo al successo, cercavo di trasmettere nel migliore modo possibile le informazioni. Per questo ho rivisto e verificato ogni informazione almeno 2 o 3 volte. È stato tutto molto rapido, il mio desiderio era quello che non solo gli studenti di medicina lo apprendessero dai libri o nel corso delle lezioni ma che conoscessero l’intestino quante più persone possibile, non solo in Germania.
Come ha reagito la comunità medica e scientifica al tuo libro?
Io ero già preparata a ricevere delle critiche in Germania perché il secondo hobby preferito dai tedeschi è quello proprio di criticare. In realtà poi queste critiche non sono arrivate, ma sono arrivati solo feedback positivi, tanto che addirittura due professori mi hanno invitato a parlare 10 minuti durante le loro lezioni e anche il Max Planck Institute mi ha elogiata molto. Sono ancora sotto choc perché non mi aspettavo questo tipo di reazione in Germania.
Che cosa pensi dell’uso massivo degli antibiotici?
Questo è un vero problema e, come accade molto spesso per tutto ciò che riguarda i batteri, è un problema invisibile, di cui pochi sono consapevoli. Tanto è vero che molto spesso per le malattie di raffreddamento si prescrivono degli antibiotici quando basterebbero altri rimedi. Spesso le malattie di raffreddamento sono riconducibili a virus, su cui gli antibiotici non hanno alcun effetto. Un altro elemento che interviene in questo caso è l’allevamento intensivo, quindi l’utilizzo degli antibiotici in zootecnia, che ovviamente ha delle ripercussioni.
Dalle mie ricerche mi sono resa conto che per quanto concerne i batteri e la pulizia, e qui mi sto referendo solamente alle nostre case, noi investiamo molto del nostro tempo per difenderci dai batteri cattivi, cercando di disinfettare per tenerli lontani. Ma in realtà i batteri rimarranno sempre nelle nostre case. Quindi si tratta di concentrarci maggiormente su quello che è l’equilibrio tra batteri buoni e cattivi, e sapere di più sui batteri ci consente anche di intervenire per promuovere maggiormente la presenza dei batteri buoni. Questo dipende anche dallo spazio che si dà loro. Si deve dare spazio ai batteri buoni in modo tale che colonizzino lo spazio, lasciandone meno a quelli cattivi.
Perché avere un intestino felice significa avere anche un umore felice?
La spiegazione non è difficile. Noi abbiamo il nostro cervello posizionato all’interno del cranio, ricoperto dalla pelle che necessariamente deve ricevere informazioni che contribuiscano al nostro benessere. Come, ad esempio, quando siamo immersi nell’acqua nella nostra vasca da bagno chiudiamo occhi e orecchie. Il nostro intestino ha delle funzioni estremamente importanti perché conosce tutte le molecole che ci nutrono, determina in gran parte il nostro sistema immunitario che a sua volta determina il nostro stato di umore, contiene moltissimi batteri e le relative informazioni. Tutte queste informazioni l’intestino le manda al cervello. Tanto è vero che sappiamo che molte patologie infiammatorie o intestinali determinano stati di ansia, paura o di stress. Allo stato attuale si sta studiando l’utilizzo dei probioti sull’uomo per vedere in che misura effettivamente l’intestino è in grado di determinare l’umore delle persone.
Perché cresce la diffusione di intolleranze alimentari?
Per 4 ragioni fondamentali. Innanzitutto la diagnostica è migliorata, quindi diagnostichiamo molto meglio. In secondo luogo le persone sono diventate più sensibili, hanno anche più paura. Mentre una volta accettavano il dolore aspettando che passasse, noi andiamo prima dal medico. L’alimentazione è cambiata molto o i prodotti che assumiamo contengono molto più fruttosio di una volta, 3-4 volte in più che in passato. E poi le nostre colonie batteriche, il “paesaggio” batterico è cambiato moltissimo rispetto al passato.
Che cosa mangia Giulia Enders?
Dato che viaggio molto, cerco di mangiare sempre agli stessi orari. Quando sono particolarmente sotto stress o tesa, cerco di mangiare leggero. Assumo pochissimo glutine e pochissimi prodotti lattiero-caseari e cerco di fare attenzione ai batteri che assumo, sempre alimentandomi con cose che mi piacciono. In particolare, ho imparato ad ascoltarmi di più e a capire cosa mi fa bene e cosa no.
Continuerai la tua ricerca scientifica sull’argomento?
Adesso sto pensando innanzitutto alla mia Tesi di Dottorato. Mi interessa comunque come argomento principale quello dei batteri, dato che mi occupo molto di microbiologia. Una cosa che mi piacerebbe analizzare, a titolo personale, è il sonno. Il legame tra il sonno e i batteri intestinali.
Autore: Giulia Enders
Titolo: L’intestino felice
Titolo originale: Darm mit Charme
Traduzione: P. Bertante
Editore: Sonzogno
Anno: 2015