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10 libri per celebrare la Giornata della Terra

Domani si celebra la Giornata Mondiale della Terra. E lo facciamo anche noi presentando alcuni scrittori che hanno a cuore la Natura, facendola soggetto delle loro opere, chi dedicandole pregevoli versi poetici, chi raccontandola con favole, romanzi o in opere più vicine al saggio.
Di scrittori ne ho scelti 4, come le stagioni, e di loro presento in tutto 10 libri.

Luis Sepúlveda è stato negli anni’80 tra i principali e più noti membri dell’organizzazione ambientalista Greenpeace, lavorando come attivista nelle navi prima e con ruoli istituzionali poi. Uno dei suoi primi romanzi prende spunto proprio da questa esperienza: “Il mondo alla fine del mondo” racconta di una nave giapponese che caccia balene illegalmente, sulla cui storia indagano un reporter e un vecchio capitano di vascello.
In Italia è noto per “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, trasposto con successo in film d’animazione anni fa da Enzo D’Alò con il titolo “La gabbianella e il gatto”. Il libro viene proposto agli alunni nelle scuole elementari e medie italiane: Sepúlveda ci fa riflettere sul senso dell’esistenza e dell’amicizia per mezzo degli animali, da sempre in simbiosi con la Natura. Ha scritto altre favole con protagonisti gli animali, l’ultima delle quali è “Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà”.
Infine un’opera pubblicata proprio in questi giorni, scritta a sei mani assieme al fondatore di Slow Food Carlin Petrini e al “presidente povero” José ‘Pepe’ Mujica: “Vivere per qualcosa” è un breve saggio in cui i tre autori confrontano le loro esperienze e propongono il loro pensiero in merito allo sviluppo sostenibile, all’attenzione verso l’ambiente e ad altre tematiche, come la politica e lo stile di vita.

Tutti conoscono Mauro Corona: scrittore, scultore e arrampicatore. Nella sua Erto ha scritto e illustrato “Le voci del bosco”, in cui ci racconta pregi e difetti di vari alberi, ai quali attribuisce personalità proprie e un loro carattere, analogamente a noi esseri umani; un gioiellino di libro, adatto anche ai bambini.
Per grandi e piccini sono consigliatissime anche le “Storie del bosco antico” dove protagonisti sono questa volta gli animali che popolano i boschi, descritti e raccontati in brevi favole. Chi ha la fortuna di avere un caminetto in casa si goda questi racconti al suo cospetto: impagabile!
Di animali ha scritto anche in “Cani, camosci, cuculi (e un corvo)”: il libro è un’analisi ispirata del rapporto con noi esseri umani; una relazione non sempre pacifica e priva di incomprensioni.
Infine vi segnalo un romanzo dove Mauro Corona affronta il rapporto tra gli esseri umani e il pianeta Terra: la storia immaginata ne “La fine del mondo storto” prende il via dall’avvenuto esaurimento delle fonti energetiche non rinnovabili, che costringe l’uomo a ripensare completamente il suo stile di vita. Questo romanzo gli ha valso il prestigioso Premio Bancarella 2011.

Famoso per la vicenda giudiziaria che lo ha visto in prima linea nelle proteste “No TAV”, e meno per i suoi ottimi libri (il critico letterario Giorgio De Rienzo nel 2009 lo ha definito “scrittore d’Italia del decennio”), Erri De Luca è anch’egli un grandissimo amante e conoscitore della montagna. Io vi consiglio di leggere “Il peso della farfalla”, in cui in sole 70 pagine inscena un confronto tra un animale ormai vecchio, il re dei camosci, e un cacciatore che porta lo stesso soprannome, per quanti ne aveva uccisi. Un libro breve ma intenso.
Nel 2002 De Luca ha pubblicato con Einaudi una raccolta poetica, “Opera sull’acqua e altre poesie”, in cui ha omaggiato in versi gli elementi naturali, l’acqua in particolare:

Chi ha steso braccia al largo
battendo le pinne dei piedi
gli occhi assorti nel buio del respiro,
chi si è immerso nel fondo di pupilla
di una cernia intanata
dimenticando l’aria, chi ha legato
all’albero una tela e ha combinato
la rotta e la deriva, chi ha remato
in piedi a legni lunghi: questi sanno
che le acque hanno volti.
E sopra i volti affiorano
burrasche, bonacce, correnti
e il salto dei pesci che sognano il volo.

E se siamo giunti alla poesia, non possiamo che chiudere con il Premio Nobel per la Letteratura 1913 Rabindranath Tagore, poeta, filosofo e guida spirituale indiano, che conferì l’appellativo “Mahatma” a Gandhi.
La casa editrice Guanda ha pubblicato diverse raccolte, tra cui “La poesia della Natura”, libro che riunisce una selezione di versi e prosa del poeta bengali. Una sua poesia, tanto breve quanto essenziale è questa:

Le gemme portano le grandi speranze della foresta.

La mia preferita è questa maestosa celebrazione di Madre Natura.

L’acqua che esce dal ghiacciaio
tenuta ferma anni e anni
dalla meditazione dell’Himalaya,
sotto l’occhio delle stelle
senza parole si scioglie ai raggi del sole,
e porta in ogni direzione
un canto di felicità senza fine.

Buona Giornata della Terra a tutti!

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