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I grandi classici della letteratura erotica

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Quando si parla di letteratura erotica oggi viene subito in mente la trilogia di Cinquanta sfumature di grigio. Il film, seguitissimo al cinema, come il libro, ha suscitato non pochi scandali per le descrizioni di esplicito erotismo e BDSM (acronimo che identifica rapporti sessuali basati sulla dominazione e sottomissione).


Come tutti sanno, i romanzi di E.L. James hanno raggiunto un grande successo di pubblico: oltre 100 milioni di copie sono state vendute in tutto il mondo e tanti si sono fatti sedurre dalla trilogia, sicuramente con approcci diversi. Molti ne sono rimasti estasiati, trovandolo eccitante e scandaloso; altri, pur riconoscendone una carenza stilistica e argomentativa, sono rimasti intrappolati dalle descrizioni hot e dalle scene erotiche, provando a volte un guilty pleasure irresistibile. Tanti, inizialmente incuriositi, ne sono stati poi delusi, ritenendo le scene sessuali ripetitive e monotone; altri ancora hanno deciso di non comprare proprio i libri e di ignorarli, sorridendo di tutte le persone che sotto l’ombrellone o in treno erano immerse nella lettura della trilogia.

Non so a quale categoria di lettore apparteniate e non è nemmeno così importante. Ci tengo a precisarlo fin dall’inizio, quest’articolo non vuole essere una critica al libro o un’analisi dei suoi pro e contro, si propone piuttosto di spaziare tra i diversi grandi classici della letteratura erotica contemporanea. Certamente la trilogia ha rovesciato molti tabù, sfiorando a volte il pornografico e rendendo il genere erotico un fenomeno mondiale: persone di ogni età hanno letto con curiosità e interesse pagina dopo pagina, lasciandosi eccitare dai racconti più spinti.

I grandi classici della letteratura erotica

La letteratura è ricca di libri che raccontano l’erotismo nelle sue mille sfumature, in cui i movimenti liberi e provocatori dei corpi diventano protagonisti assoluti, spesso scandalizzando e andando incontro a censure. 

Venere in pelliccia – Leopold von Sacher Masoch

“Tu non sei più il mio amante, sei il mio schiavo. Prova dunque cosa significa esser nelle mani di una donna. Imparerai a conoscere chi sono! Innanzi tutto assaggerai la frusta, e per davvero, senza che tu abbia commesso colpa alcuna, affinché ti renda conto di quello che ti aspetta se ti mostrerai maldestro, disobbediente, o ribelle. In ginocchio!”
Obbedii. In quello stesso istante Wanda mi colpì con un calcio. Poi si rimboccò lentamente le maniche della giacca di pelliccia e mi colpì sulla schiena.
Mi contorsi, sentendo la frusta tagliarmi la carne come un coltello.
“Ebbene, ti piace?” chiese.
Non risposi.
“Aspetta un po’, ti voglio sentire guaire come un cane sotto la frusta”, mi dice minacciosa, e ricominciò a colpire.
I colpi mi piovevano rapidi e fitti con una violenza spaventosa sulle spalle, sulle braccia, sulla nuca, e mi mordevo le labbra per non urlare. Poi mi colpì in viso, il sangue caldo prese a scorrere, ma lei rideva e seguitava a frustare.

Il brano che avete appena letto è tratto da Venere in pelliccia, da cui è stato tratto l’omonimo film diretto Roman Polansky. Il romanzo racconta con sensualità e in modo accattivante il contratto tra Severin e Wanda Dunajew: lui sarà il suo schiavo e lei la sua dea con potere assoluto su di lui e con la possibilità di disporne liberamente a suo piacimento. La loro storia è intrisa di masochismo, termine che deriva proprio dalla vita di Leopold von Sacher Masoch e dalla quale il romanzo si ispira direttamente. Il piacere è associato continuamente a una condizione di sofferenza e Severin è disposto a sopportare ogni umiliazione pur di stare accanto alla donna amata.

L’amante di Lady Chatterley – David Herbert Lawrence

“È stato così bello!”, gemette Connie. “È stato così bello!”. Ma Mellors rimase muto, la baciò dolcemente, rimanendo sopra di lei senza muoversi. E lei gemette in una specie di beatitudine, come una vittima sacrificale, e una creatura appena nata.

Un amore adultero e trasgressivo che scandalizzò l’Inghilterra vittoriana. Una relazione erotica tra una nobildonna e il proprio guardacaccia che non risparmia oscenità e scene sessuali esplicite e particolareggiate. Come lo definisce Alessandro Taffarello nella sua recensione, L’amante di Lady Chatterley è un vero e proprio manuale di educazione sessuale che permette di riscoprire con naturalezza la propria sessualità, libera da inganni ed etichette.

L’amante – Marguerite Duras

Era lui sul sedile posteriore, quella forma appena visibile, immobile, abbattuta. Lei stava appoggiata al parapetto. Come sul traghetto, la prima volta, sapeva che la stava guardando. Anche lei lo guardava, non lo vedeva più ma continuava a guardare verso la forma dell’automobile nera.

Ambientato nell’Indocina degli anni Trenta, L’amante di Marguerite Duras racconta l’amore impossibile tra una quindicenne francese e un ricco cinese. Ostacolati dalla diversa condizione sociale e dalla distanza culturale di due mondi che giocano a sfiorarsi, i due amanti sfidano i voleri sociali e familiari nell’impossibilità di cambiare la propria indole e il proprio destino. Un amore sempre candido e sempre trasgressivo, sempre amaro e struggente; un amore fisico accusato di prostituzione, sempre passionale e libero; un’unione e una rinuncia continua; un amore troppo intenso, romantico ma sempre malizioso.

Il Delta di Venere – Anais Nin

Si concentri sul sesso. Lasci perdere la poesia.

Si rivolge così il “collezionista” ad Anais Nin commissionandole negli anni Quaranta Il delta di Venere. E la scrittrice lo prende in parola, dando alla luce 15 racconti crudi e diretti. Tutti i temi – anche i più delicati, come la pedofilia, l’omosessualità, l’incesto – vengono affrontati senza tabù. Quello che distingue (e stupisce la stessa autrice) è la capacità di raccontare l’esperienza sessuale dal punto di vista di una donna, scrivendo per la prima volta di un argomento che era stato per secoli di appannaggio maschile.


L’Histoire d’O – Pauline Réage

Non è senza nobiltà, non è senza gioia l’abbandonarsi all’altrui volontà (accade agli innamorati e ai mistici) sentendosi finalmente liberati dei propri piaceri, interessi e complessi personali.

Così scriveva nella prefazione il critico Jean Paulhan.

Uno dei capolavori della letteratura erotica, qualcuno lo definisce addirittura il vertice, è sicuramente L’Histoire d’O di Pauline Réage. Una donna accetta di divenire la schiava del suo uomo. Senza alcuna costrizione, per amore. Un libro unico che non può lasciare indifferenti e che suscita una serie di sentimenti forti e ambivalenti, che influiscono sul lettore anche a distanza di tempo, come pochi altri romanzi.

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