Questo mese la rubrica dei best sellers è dedicata ai libri più apprezzati dai lettori francesi. Il podio si apre con Ta deuxieme vie commence quand tu comprends que tu n’en as qu’une di Raphaëlle Giordano, un romanzo che insegna che non è mai troppo tardi per essere felici. Di ben diverso genere sono i volumi che occupano il secondo e il terzo gradino del podio. Il secondo posto è per la nuova indagine del commissario Adamsberg raccontata da Fred Vargas in Quand sort la recluse, mentre la medaglia di bronzo è del maestro francese del noir, Michel Bussi, che torna in libreria con Le temps est assassin.
1. Ta deuxième vie commence quand tu comprends que tu n’en as qu’une, di Raphaëlle Giordano
A Camille, trentotto anni, apparentemente non manca nulla. Eppure ha l’impressione che la felicità le sia passata tra le dita come una manciata di granelli di sabbia e ora cerca la strada per ritrovarla. La sua vita cambia inaspettatamente in una giornata iniziata nel peggiore dei modi: l’auto in panne, un incredibile diluvio, nessuna possibilità di chiamare qualcuno. Un uomo, però, le offre il suo aiuto. Si chiama Claude e capisce immediatamente il disagio di Camille perché, a quanto dice, è un ambasciatore della felicità, capace di dare una svolta alla vita delle persone. In un primo momento Camille è scettica ma, nella speranza di ritrovare la sintonia con il marito e di andare d’accordo con il figlio ribelle, prova a seguire le sue indicazioni. E allora inizia a riassaporare le sensazioni di un momento felice, a guardarsi allo specchio la mattina e farsi dei complimenti, a contare tutte le volte che si lamenta durante la giornata… Grazie a questi gesti semplici ma carichi di significato, passo dopo passo, Camille inizia a trasformare la sua vita…
L’autrice consegna ai lettori un racconto confezionato a regola d’arte, arguto e divertente, ma che ha anche qualcosa da insegnare.
2. Quand sort la recluse, di Fred Vargas
L’ideatrice del celebre personaggio del commissario Adamsberg, non a caso zoologa e archeologa di formazione, racconta la sua nuova, misteriosa indagine. Questa volta l’assassino che si nasconde dietro l’enigmatico titolo sembra essere un ragno eremita.
Quando nel sud-est della Francia tre uomini muoiono dopo essere stati morsi dal piccolo ragno sui social network si scatena il panico. Eppure i morsi di questa specie sono velenosi, ma non mortali. L’età avanzata avrà reso fragili le vittime? I cambiamenti climatici e l’inquinamento avranno determinato una mutazione genetica per cui i morsi del ragno sono diventati velenosi? O forse, più semplicemente, l’assassino non è solo il ragno? Adamsberg, infatti, non è del tutto convinto che l’animale sia il solo responsabile di quelle morti…
Più imprevedibile e intuitivo che mai, il commissario Adamsberg sbroglierà i fili di questa intricata faccenda mentre Vargas, intrecciando abilmente il gusto per la suspense e la sua sensibilità per i temi ambientali, tesse una tela che tiene avvinto il lettore fino all’ultima pagina.
3. Le temps est assassin, di Michel Bussi
Michel Bussi è il maestro dell’alchimia tra manipolazione, emozione e suspense, gli ingredienti di trame diaboliche che catturano il lettore.
Questa vicenda comincia nell’estate 1989. In Corsica, nella penisola della Revellata, su una strada che segue la costa a precipizio sul mare, un’auto corre troppo veloce… e cade in un precipizio. L’unica sopravvissuta al tragico incidente è Clotilde, quindici anni, costretta a veder morire i genitori e il fratello.
Ventisette anni dopo Clotilde decide di tornare per la prima volta nei luoghi dell’incidente, con suo marito e la figlia adolescente per esorcizzare il passato e tentare di superare il suo trauma. Nel posto esatto dove trascorse l’ultima estate assieme ai genitori, le viene recapitata una lettera che reca la firma di sua madre. Ma allora… è viva?