Venerdì 8 luglio è stato assegnato il Premio Strega, giunto alla settantesima edizione. A vincerlo è stato “La scuola cattolica” (Rizzoli) di Edoardo Albinati che con 143 voti ha preceduto il romanzo di Eraldo Affinati “L’uomo del futuro” (Mondadori), che ha totalizzato 92 voti, e quello di Vittorio Sermonti “Se avessero” (Garzanti), che ha raccolto 89 voti.
Alla finale sono giunti anche Giordano Meacci con “Il cinghiale che uccise Liberty Valance” (minimum fax) e Elena Stancanelli con “La femmina nuda” (La nave di Teseo) che hanno totalizzato 46 e 25 voti rispettivamente.
Il libro di Albinati può essere definito un saggio romanzato sulla formazione di una intera generazione. Opera corposa, di circa 1.300 pagine, ha avuto sin dall’inizio della “competizione” i favori del pronostico. Si dice che il premio promosso dalla Fondazione Bellonci possa incidere sulle vendite per un valore stimato del 500%.
Quest’anno la premiazione si è svolta all’auditorium di Roma e non nella sede tradizionale di Villa Giulia, con una formula che al 70° compleanno ha voluto essere celebrativa, condotta da Pino Strabioli, dando spazio a una ricostruzione storica affidata a Loredana Lipperini. Votato anche il “Super Strega” tra tutti i vincitori del Premio, che ha visto imporsi “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa.
Pochi giorni prima è stato anche assegnato il “Premio Strega Europeo”, giunto alla terza edizione, che è andato alla scrittrice francese Annie Ernaux con il libro “Gli anni”, di cui puoi leggere la nostra recensione.