New York, metà degli anni ’10 del secolo scorso: un appartamento modesto, una vita piena di sacrifici – lisa come un vecchio abito, ma dignitosa. Qualche speranza per il futuro. Questa è la storia della famiglia Rabinowitz: Visha, i suoi due bambini Sam e Rachel, e il marito. Ma il sogno di un futuro migliore improvvisamente si trasforma in mera illusione. La fiducia si rompe e una tragedia finisce per stravolgere il destino dell’intera famiglia.

Inizia così il racconto de La bambina numero otto, appena pubblicato da De Agostini nella collana di narrativa BOOKME, romanzo d’esordio della docente di scrittura dell’Università della Pennsylvania Kim van Alkemade.

La protagonista è proprio la vivace Rachel, strappata con violenza dal nido familiare e catapultata in un mondo – quello del brefotrofio prima e dell’istituto per orfani ebrei poi – in cui non sembra esserci spazio per i sentimenti. Al loro posto, un sistema i cui ingranaggi ingoiano i ricordi felici di una bambina di quattro anni lasciandola in una situazione quasi disperata, in cui può contare solo su stessa.

Van Alkemade sceglie di narrare le vicende di Rachel su due linee temporali che sembrano venirsi incontro – quella in cui la vita di Rachel bambina sarà irrimediabilmente segnata non solo dall’orfanotrofio, ma soprattutto dalle tremende sperimentazioni con i raggi x portate avanti dalla dottoressa Solomon su soggetti sani come lei, e quella di Rachel adulta, divenuta infermiera, che vive in segreto una relazione con un’altra donna e scopre, quasi in contemporanea, di essersi ammalata di un tumore al seno e di avere tra le sue pazienti in fin di vita proprio Mildred Solomon, colei che ritiene responsabile della sua malattia.

Venire a patti con il suo passato, con tutto ciò che ha dovuto subire, e con il suo presente non sarà facile per Rachel. Nel mezzo c’è un romanzo di formazione, cesellato con intensità spesso drammatica e con un realismo a tratti persino brutale, che è necessario ripercorrere per trovare una risposta alle tante domande che la protagonista deve affrontare.

È possibile perdonare chi si è macchiato di colpe gravi nei nostri confronti? Come superare l’ansia di vendetta, come andare avanti? Lasciarsi andare alla disperazione e al dolore non è una scelta obbligata. E la storia di Rachel, della bambina numero otto barbaramente usata come cavia che solo nell’amore della compagna Naomi troverà riscatto e un po’ di pace, è senza dubbio la storia di chi non intende rinunciare a reagire.

Autore: Kim van Alkemade
Titolo: La bambina numero otto
Titolo originale: Orphan #8
Traduzione: Sabina Terziani
Editore: BookMe
Anno: 2016