“Sono nato all’Avana nel 1945. I miei genitori emigrarono in Florida nel ’56, tre anni prima dell’avvento di Castro, e io ho studiato e lavorato lassù; poi conobbi una cilena, alla quale non ripenso volentieri, che mi convinse a trasferirmi a Valparaiso, quindi ora sono cubano, statunitense e cileno in parti uguali”.

Così si presenta Cayetano Brulè in “Chi ha ucciso Cristian Kustermann?”, primo di una serie di romanzi/noir creata dallo scrittore cileno Roberto Ampuero.

Cayetano Brulè, investigatore privato a Valparaiso, non è certo un detective tipico dell’hard-boiled americano: pelato con pancetta, spessi occhiali da miope e folti baffoni che si faceva crescere da quando aveva cominciato a rimanere calvo: “quanti meno capelli in testa tanti più peli in faccia” è il suo motto.

Ma possiede una sensibilità “latinoamericana” particolare, ovvero ne abbraccia due distinte ed estreme: l’anima caraibica della natia Cuba e il freddo disincanto del Cono Sud. Questa eclettica personalità di “meticcio” ne fa un detective dalla contagiosa carica umana, sornione, ironico e disilluso ma sempre alla ricerca della verità.

Accompagnato dal suo aiutante giapponese Suzuki e dalle acute osservazioni del suo lustrascarpe Moshe Dayan, Cayetano ci racconta, con arguzia ed intuito, le inquietudini e le ferite mai risolte di un intero continente. Un detective originale e multiforme come il percorso delle sue indagini (dalla Florida all’Avana, da Valparaiso a Vina del Mar, da Montevideo a Caracas ecc.) che ci regalano

“sapori e retrogusti di una storia che è un po’ anche nostra” (la Repubblica).

Romanzi di Roberto Ampuero con protagonista Cayetano Brulè:

  • Bolero all’Avana (Garzanti, 2003)
  • Chi ha ucciso Cristian Kustermann? (Garzanti, 2004)
  • Il tedesco dell’Atacama (Garzanti, 2005)
  • Appuntamento al Blu Profondo (Garzanti, 2006)
  • Il caso Neruda (Garzanti, 2008)
  • Il sicario di Fidel (Garzanti, 2011)

Roberto Ampuero (Valparaiso, 1953)

Roberto AmpueroAmpuero, utilizzando la tecnica del romanzo giallo, ripercorre i miti e le tragedie della sua generazione; infatti la sua traiettoria personale è quella di molti intellettuali latino americani della seconda metà del novecento.

Ventenne in fuga dalla dittatura di Pinochet, dopo aver studiato letteratura all’Avana è stato in Germania dell’Est come studente, poi in Germania Ovest dove ha lavorato per quindici anni come giornalista a Bonn. Infine prima in Svezia e poi negli Stati Uniti dove ha insegnato presso il dipartimento di spagnolo dell’University of Iowa. Ha iniziato a pubblicare romanzi nel 1993, vincendo subito, con il romanzo “Chi ha ucciso Cristian Kustermann?”, il premio de Novela “El Mercurio”. Attualmente riveste il ruolo di ambasciatore del Chile in Messico e vive a Ciudad de Mexico.

“… c’è un solo modo per fermare la Storia: ucciderla” (Il sicario di Fidel).