Nata a inizio ottobre, la campagna #unlibroèunlibro sta raccogliendo in questi giorni ampio consenso. Si tratta di un’iniziativa volta a equiparare i libri cartacei e quelli digitali: in Europa l’IVA applicata ad un libro cartaceo è il 4%, quella a un ebook il 22%.
L’obiettivo primario, dunque, è porre fine a questa discriminazione, appicando l’IVA agevolata anche agli ebook. Si cerca poi di favorire la diffusione del libro, attraverso qualsiasi supporto: l’Italia infatti è al penultimo posto in Europa per indice di lettura. Però i dati di vendita dei dispositivi per la lettura digitale sono incoraggianti: nel 2013, come riportato dal sito della campagna, gli ereader acquistati sono stati 2,4 milioni (+34,2%), i tablet 6,3 milioni (+65,7%) e gli smartphone 26,2 milioni (+43,0%). A essere in crescita è anche il tempo che gli italiani passano in loro compagnia. Perché quindi non incentivare la lettura digitale? E perché non riconoscere che un libro è un libro, indipendentemente dal suo supporto?

Visto che la questione dell’IVA non riguarda solo il nostro Paese, si cerca inoltre di sensibilizzare gli altri Stati europei sfruttando la presidenza italiana di questo semestre presso l’Unione Europea.

Partecipare all’iniziativa è semplice: il sito unlibroèunlibro.org invita a farsi un selfie con il pollice verso e a condividerlo sul sito e sui social network. Oggi le foto condivise sono arrivate a diecimila. Ci hanno già “messo la faccia” anche molti volti noti della cultura e dello spettacolo come il comico Paolo Ruffini e gli scrittori Erri De Luca e Sveva Casati Modignani.
Forza, manchi solo tu!