Ammetto di non essere una fanatica di gialli, perché spesso mi accade di scoprire il colpevole già a metà del libro. Molti polizieschi infatti sono troppo prevedibili, con una struttura molto rigida e di solito il personaggio meno caratterizzato, si rivela essere inaspettatamente, per modo di dire, l’assassino.
Invece il romanzo di Lucia Tilde Ingrosso, scrittrice di origini milanesi, mi ha sorpreso molto tra colpi di scena e imprevisti. Inoltre ho intuito la conclusione solo 3 pagine prima!
I personaggi e gli intrighi sono molteplici ma proverò a presentarvi un quadro più chiaro possibile. Già dal prologo compare il nostro bel protagonista Sebastiano Rizzo, ispettore di polizia, brillante ma anche un po’ cupo e pieno di sé, insieme alla sua amata Viola, una bella discografica perdutamente innamorata di lui. La loro storia d’amore farà da cornice al caso investigativo alla “cold case”.
Il ritrovamento di un anello particolarmente vistoso, riapre la ferita di un anziano ricco in termini di proprietà private e di successi ma povero e disgraziato nella vita affettiva: ha perso sia il figlio che la moglie. L’anello apparteneva a quest’ultima e se la sua morte era stata dichiarata del tutto casuale, ossia avvenuta in un incidente stradale in Costa Azzurra, ora il fascicolo è stato riaperto e senza preavviso il vaso di pandora è esploso.
Sebastiano insieme al suo vice De Carlo e all’ investigatrice Gualandri cercano di ricostruire tutti i momenti dell’ultimo periodo di vita di Valeria Aldobranti. Il puzzle è così tanto frammentato e insidioso che si ritrovano ad avere troppi indagati: la prostituta venale, l’autista deluso, la figlia invidiosa, l’artista devota, il musicista maledetto, la domestica precisa e il delinquente introvabile.
Tra i vari interrogatori il trio di investigatori comprende che la versione ufficiale in cui la ricca Valeria viene descritta come una persona gentile, che partecipa a serate di beneficienza e si interessa di problemi sociali, non corrisponde al vero. O per essere più precisi, è solo una piccola parte di verità. In realtà era una donna fragile, triste, insicura e spaventata per le minacce e avances che aveva ricevuto.
Susseguiranno così vari colpi di scena non solo nelle indagini ma anche nella relazione tra i due protagonisti. Un weekend di distanza può davvero cambiare il rapporto tra Sebastiano e Viola? Forse si. Il viaggio di lavoro all’estero di Rizzo con una bella collega è una facile scappatoia quasi come chiamare il numero della famosa pop star che ha cercato Viola. Le tentazioni sono facili da trovare, molto più difficile è evitarle.
Come già detto all’inizio, la storia è coinvolgente e va veloce, non annoia mai; tuttavia i cambi di scena quasi ogni due paragrafi sono alquanto controproducenti per una buona lettura. Almeno per le prime pagine, poi ci si prende l’abitudine.
I personaggi coinvolti nell’indagine sono tanti ma grazie all’abilità della scrittrice non solo riusciamo a distinguerli uno dall’altro, ma anche a viverli. Tale è la loro caratterizzazione che ormai li conosciamo così bene che potremmo tranquillamente uscire a cena con loro sapendo di cosa parlare.
Autore: Lucia Tilde Ingrosso
Titolo: I fantasmi non muoiono mai
Editore: Laurana Editore
Anno 2015
2 commenti
Grazie Francesca per le belle parole. E anche per la lettura attenta. Si capisce che lo hai letto davvero e questo non è sempre scontato!
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Nulla, grazie a te invece per il commento.
È stata una piacevole lettura 🙂