Immaginate la scena. Siete a un appuntamento galante o con i vostri amici e la conversazione cade sugli autori che vi piacciono. Voi, che siete quelli fissati con i classici, iniziate a tirare fuori i grandi nomi… Shakespeare, Tolstoj, Yeats, Fitzgerald, Wilde & Co.
Se siete a un appuntamento il vostro interlocutore fingerà di essere interessato e vi dirà di aver letto di recente proprio un libro di quello scrittore ma che, stranamente, non si ricorda il titolo. Se siete in compagnia, i vostri amici vi manderanno a quel paese senza girarci troppo intorno.
Robert Schnakenberg, autore americano, ha scritto “Vite segrete dei grandi scrittori”, pubblicato in Italia nel 2014 da Electa-Mondadori, in cui rivela particolari biografici degli autori non proprio ortodossi.
In un articolo di Mental Floss ne vengono approfonditi alcuni che riguardano la sfera sessuale.
Sembra infatti che molti famosi scrittori avessero a letto delle manie alquanto insolite.
Iniziamo dal più leggero e divertente, colui che non ci delude mai.
William Shakespeare
Al bardo piaceva origliare le conversazioni degli amici con le loro cortigiane per poi escogitare un piano per rubar loro qualche notte di passione. Un giorno Shakespeare sentì Richard Burbage (padre del fondatore del Theatre) mettersi d’accordo con una donna per un appuntamento quella stessa notte. Richard si sarebbe presentato alla porta come Riccardo III e sarebbe stato accompagnato alla camera di lei.
William quella notte lo anticipò e venne fatto entrare dopo aver pronunciato la parola d’ordine corretta.
Come è risaputo, Shakespeare aveva un gran senso dell’umorismo, così quando Richard bussò alla porta della casa di appuntamenti all’ora prestabilita, Shakespeare gli fece riferire che Guglielmo il Conquistatore era arrivato prima di Riccardo III.
Lord Byron
Un vero Don Giovanni. Si dice conservasse una lista delle donne con cui andava a letto, che sembrano essere state più di 250. Per celebrare ogni sua conquista il barone tagliava una ciocca dal loro pube e la conservava in una busta diversa per ogni donna. Weirdo.
Leo Tolstoj
Un gran esibizionista. Quando sposò la diciottenne Sofia Behrs le fece passare la notte di nozze leggendo i suoi diari. Molto romantico, penserete voi, se non fosse che quelle pagine contenevano dettagli particolareggiati – e definiti dalla moglie osceni – che riguardavano le sue precedenti conquiste.
H.G. Wells
L’autore della Guerra del mondi era il più grande sostenitore della cultura del “free love” ancor prima che venisse chiamato in questo modo.
Si sposò due volte e tradì le sue mogli senza manifestare alcun rimorso. “Ho fatto quello che desideravo. Ho lasciato che ogni istinto sessuale presente in me venisse soddisfatto”, scrisse nella sua autobiografia.
[Una delle sua donne dichiarò che ciò che rendeva irresistibile quell’uomo stempiato e sovrappeso era il suo dolce profumo di miele].
Scott Fitzgerald
La sua fissazione erano i piedi. Nessuno poteva guardare i suoi, ma quelli delle donne lo eccitavano non poco. Aveva conosciuto una prostituta dalla quale andava abitualmente perché aveva dei piedi che lo facevano impazzire. Alcune volte tornava da lei soltanto per guardarli. Feticista.
Ayn Rand
Aveva una relazione aperta con il marito Frank O’ Connor, che le rimase fedele fino alla sua morte nel 1979. Ayn aveva iniziato a frequentare l’amico Nathaniel Branden e dopo poco andò dalla moglie di lui per informarla che presto sarebbero passati alla fase successiva. E così fu. Dopo pochi anni la moglie di Branden chiese il divorzio e lui iniziò a vedere un’ammiratrice di Ayn, la quale divenne furiosa e lo umiliò in pubblico.
Franz Kafka
Aveva dei complessi che riguardavano il suo aspetto fisico e non riusciva a mostrarsi completamente nudo a un’altra persona. Anche quando andava alle terme era reticente nel togliersi l’asciugamano. Aveva sviluppato un’avversione verso il sesso che gli faceva pensare al coito come a una punizione per aver raggiunto la felicità in due. Questo non gli impedì di avere molti rapporti occasionali.
Oscar Wilde
Nonostante fosse sposato con Costance Llyod – con la quale mise al mondo due bambini – Wilde aveva molti amanti donne e uomini, in particolare giovani ragazzi, tra i cui i famosi Robert Ross e Alfred Douglas. Con Robert Ross Oscar Wilde rimase in rapporti d’amicizia anche dopo la fine della loro storia; con Douglas, detto anche “Bosie” (ricordiamo un nevrotico e bravissimo Jude Law), Wilde iniziò una storia d’amore platonico (e non) che lo portò alla condanna per sodomia e a due anni di lavori forzati.
Durante la prigionia Wilde scrisse un testo epistolare di grande profondità intellettuale che vi consiglio davvero di leggere, il De Profundis, indirizzato proprio al giovane Douglas.