Dov’è finito il serpente tentatore che, insinuatosi fra Adamo ed Eva, approfittando dell’umana debolezza, ma anche di una certa propensione al male (a cui accenna Vittorio Feltri nella prefazione di Desiderare la donna d’altri di Laura Gaetini, edito da Araba Fenice), dà l’incipit a ogni terrena mortale sofferenza del genere umano sulla Terra? Chissà…
Indubbiamente suo è il veleno che insudicia il lenzuolo candido che ricopre chi tra di noi (e mi auguro molti! E ricambiati da altrettanta passione…) è stato trafitto dal fatale dardo di Cupido: il lenzuolo bianco e puro dell’Amore (quello con la “A” maiuscola, naturalmente).
E, ci suggerisce l’autrice, il segno che vi risulta impresso prende nuovamente la forma di una “A”: quella di Adulterio.
Anche stavolta, trattasi di una “A” maiuscola. Perché nell’opera si affronta l’argomento narrando 9 storie di personaggi famosissimi, le cui dorate esistenze, a un certo punto, sono state sconvolte dal tradimento perpetrato dalla persona amata.
Ma, fra questi, v’è spazio anche per i fedifraghi, i quali, per aver ceduto a una tentazione più o meno intensa, o per aver inseguito l’amore fuori dagli schemi imposti dal rapporto coniugale, si sono trovati, loro malgrado, a camminare in un percorso reso inevitabilmente accidentato dalla rottura di precedenti equilibri. Con inevitabili conseguenze sul piano personale, sociale, economico (e, dato il ruolo pubblico ricoperto da molti dei protagonisti, talora anche politico).
Vicende tutte arcinote, da leggere d’un fiato, qui ripercorse con dovizia di particolari e autentico gusto per la narrazione, nel corso della quale si percepisce chiaramente il dolore di chi subisce l’adulterio e il senso di smarrimento e di solitudine che ne deriva.
Viene da pensare che l’autrice sia una giornalista di costume, a suo agio con la cronaca rosa, una sorta di nuova Silvana Giacobini. Meraviglierà invece scoprire che Laura Gaetini, all’esordio letterario, è un affermato avvocato civilista specializzato in diritto di famiglia, dal 2007 anche avvocato rotale.
Ecco perché l’autrice non dimentica la sua professione e approfondisce le 9 storie narrate in altrettanti capitoli anche da un punto di vista giuridico.
Così che veniamo a sapere che Pablo Picasso, se fosse vissuto ai nostri giorni, verrebbe lasciato in mutande dalle sue numerose mogli e/o amanti, pronte a chiedere risarcimenti milionari per la sottomissione psicologica che l’artista, complice il suo smisurato ego, esercitava su di esse.
Siamo ora informati anche dell’assoluta eguaglianza dei figli dinnanzi alla legge, non importa se nati dentro o fuori il matrimonio, condizione che oggi permetterebbe a Fausto Coppi, il Campionissimo, di far partorire la sua amante Giulia Occhini, la Dama Bianca, regolarmente in Italia per dare alla luce Faustino, il frutto della loro passione extraconiugale.
Uguaglianza che siamo oggi convinti debba esistere fra le persone indipendentemente dal loro orientamento sessuale, non scandalizzandoci più di tanto dell’amore omosessuale di Eleanor Roosevelt, paladina dei diritti civili nonché consorte del presidente USA Franklin Delano Roosevelt, per la giornalista Lorena Hickok.
Inoltre è inquietante notare come la maggior parte dei protagonisti di queste vicende, ma anche molti dei personaggi che ne fanno da corollario, abbiano alla fine un destino infelice: Maria Callas, amata e poi tradita dal connazionale Aristotele Onassis, ma ancor di più dalla sua magnifica voce, che presto le verrà a mancare abbandonandola a un triste quanto rapido declino; i destini incrociati di John Fitzgerald Kennedy e di Marilyn Monroe, i cui cuori bruciarono in una breve ma ardente vicendevole passione (nonostante egli avesse al suo fianco la bella first lady Jacqueline Bouvier) e cessarono poi di battere a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro, ambedue in circostanze mai chiarite fino in fondo. O, la tragica morte di Lady Diana per le ferite riportate nell’incidente stradale nel tunnel dell’Alma a Parigi, ove si trovava in compagnia del ricco fidanzato Dodi Al Fayed, ferite codeste alla fine rivelatesi più efficaci di quelle dell’anima, legate alla relazione del marito Carlo con Camilla Parker Bowles, situazione gestita con immensa freddezza dalla corte dei Windsor.
Sembra quasi che gli infelici epiloghi siano la conseguenza di una punizione divina per aver abbandonato la strada maestra e aver preso la via insidiosa dell’adulterio (nel libro non mancano infatti alcuni cenni storici sull’argomento partendo dal mondo classico greco e romano fino all’avvento del cattolicesimo): non è forse scritto nel Vangelo, in Matteo 5, 28 (è Gesù Cristo a parlare): “chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”.
Eppure lo stesso Cristo, salvando un’adultera dalla pena della lapidazione, non pronunciò anche la celebre frase: “chi è senza peccato scagli la prima pietra?”.
E Sant’Agostino, rincara la dose in tal senso scrivendo (come riportato dalla Gaetini all’inizio del libro):
“Ama, e fai ciò che vuoi:
se tu taci, taci per amore.
Se tu parli, parla per amore.
Se tu perdoni, perdona per amore.”
A testimonianza di una questione spinosa, che riguarda tutti e che non è semplice da dirimere.
Desiderare la donna d’altri
Laura Gaetini
Araba Fenice
Anno 2015